Anche se la crisi hardware di Apple ha colpito piuttosto duramente l’operato di TSMC, l’azienda manifatturiera non sta con le mani in ano. Il lavoro per lo sviluppo del processo produttivo a 5 nm sta procedendo come previsto e adesso i vari produttori potranno sfruttarlo per la realizzazione dei propri chipset mobile. Prima su tutti Apple, da sempre a stretto contatto con la società asiatica.
Già ad inizio 2018 si parlava dell’utilizzo del processo a 5 nm da parte della compagnia di Cupertino. Ma sarà necessario attendere il 2020 prima della comparsa dei primi chipset a 5 nm, dato che gli iPhone 2019 manterranno l’attuale processo a 7 nm. Allo stato attuale TSMC è nella fase denominata Risk Production, durante la quale vengono realizzati prodotti al solo scopo di individuare eventuali difetti e limare ciò che si può migliorare. Sarà il prossim’anno, infatti, che le fonderie inizieranno la vera e propria produzione.
Le differenze rispetto ai 7 nm non saranno epocali ma comunque sostanziose. Prendendo come esempio un core Cortex-A17, i componenti realizzati godranno di una densità di unità logiche 1.8 superiori, oltre a poter raggiungere frequenze maggiori del 15%. A beneficiare di questo upgrade tecnologico non sarà soltanto Apple, ovviamente, ma anche aziende partner come Qualcomm, NVIDIA e AMD. Ma non finisce qua, dato che da anni TSMC sta già lavorando al successivo processo produttivo a 3 nm.
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