Vi ricordate di Project Ara, il dispositivo modulare a cui Google ha lavorato per anni salvo poi abbandonare il tutto? Se anche a voi il concetto stuzzicava, sappiate che forse non tutto è perduto. Questo perché negli scorsi mesi Google ha depositato un brevetto che vede protagonista proprio uno smartphone modulare. Che possa trattarsi di una variante del Google Pixel 4?
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Il brevetto non è pensato esclusivamente per gli smartphone, in quanto questa tecnologia modulare è applicabile a tutti i devices portabili, che siano essi telefoni, tablet, wearables, notebook e così via. Ma quello che ci interessa maggiormente è lo smartphone presente nelle immagini, in questo caso diviso in 3 moduli. Il modulo principale è composto dal display e dai componenti principali, ovvero chipset, sensoristica, batteria e componenti vari. Abbiamo poi il secondo modulo, ovvero quello che fungerà da upgrade, ed infine il terzo modulo che funge da alloggiamento per gli altri due.
Tutto ruota, quindi, attorno al secondo modulo, dato che è questo quello che potrà cambiare l’animo del dispositivo. Per esempio, si potrà andare ad aggiungere un modulo fotografico con chip dedicato, in modo tale da renderlo funzionante al meglio anche con chipset non pienamente compatibili. Oppure si potrà aggiungere un display secondario, così come moduli RAM aggiuntivi, un motorino per il feedback aptico e così via.
Tuttavia, i dubbi sono tanti, a partire dal fatto che questo possa essere Google Pixel 4. L’azienda ha infatti scelto di optare per una filosofia piuttosto basica con i propri smartphone, utilizzando design abbastanza tradizionali e caratteristiche nella media (almeno sulla carta), preferendo a tutto ciò una componente software più ottimizzata della media. Perciò stravolgere tale filosofia sarebbe un passo piuttosto impegnativo: più probabile che possa trattarsi di un dispositivo parallelo alla gamma principale di telefoni.
L’altro dubbio è: ne abbiamo veramente bisogno? In un mondo mobile in cui sempre più telefoni riescono a fare bene un po’ tutto, chi avrebbe veramente voglia di spendere (supponiamo) più della media per avere un telefono del genere? Un telefono costoso ma che probabilmente avrebbe un’estetica meno raffinata dei competitors. Senza contare che si tratta fondamentalmente dello stesso concetto visto con i Moto Mods di Motorola, il cui lancio sul mercato è lungi dall’essere definibile come un successo.
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