Il produttore sudcoreano ha ufficializzato il nuovo chipset Exynos 9820, il SoC che andrà a muovere il prossimo top di gamma del brand, l’attesissimo Samsung Galaxy S10. Quest’ultimo dovrebbe debuttare nella prima metà del 2019, con tanto di tripla fotocamera. Ma bando alle ciance, diamo un’occhiata al vero protagonista di oggi.
Sulla scia dei processori Kirin 970 e 980, anche il nuovo Exynos 9820 arriva con una NPU (Neural Process Unit) dedicata, la quale permetterà di sfruttare i vantaggi dell’AI sotto molteplici aspetti. A differenza dei competitor, Samsung ha optato poi per un processo produttivo LPP FinFET a 8 nm, che garantisce un incremento delle prestazioni del 10% rispetto alla precedente generazione.
Non manca il supporto per display fino alla risoluzione 4K (4096 x 2160 pixel) e per RAM LPDDR4X e storage UFS 3.0 e 2.1. Per quanto riguarda l’architettura interna, l’Exynos 9820 si presenta ancora una volta come una soluzione octa-core ma, a differenza del precedente 9810 stavolta abbiamo una struttura con tre cluster composti da 2 custom core di quarta generazione, 2 core Cortex-A75 e 4 core Cortex-A55. La parte grafica è affidata alla GPU Mali-G76 MP12. Il tutto permette di avere prestazioni multi-core migliorate (del 15%) con un’efficienza del comparto grafico superiore del 40% rispetto al “vecchio” SoC (con consumi ridotti del 35%).
Il chipset integra un modem LTE Advanced Pro, Cat. 20 LTE con una velocità di download fino a 2 Gbps. Abbiamo poi un ISP avanzato, con il supporto fino a 5 sensori (compreso un modulo a infrarossi) e fino a 22 mega-pixel per un singolo sensore fotografico e 16 + 16 mega-pixel per una dual camera. È possibile effettuare la registrazione di video in 8K a 30 fps o in 4K fino a 150 fps.
La nuova soluzione targata Samsung entrerà in produzione di massa entro la fine dell’anno. Ovviamente diamo per scontato che il primo flagship ad arrivare con l’Exynos 9820 sarà il Samsung Galaxy S10, il quale dovrebbe fare la sua comparsa nella prima metà del 2019.
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