PUBG implementa il Region Lock e scatena l’ira degli utenti

A partire dall’ultimo aggiornamento di PUBG (update 22) non è più possibile selezionare il server in cui giocare, ma il sistema ne attribuisce automaticamente uno in base alla localizzazione del giocatore. Ma gli utenti non ci stanno e insorgono a gran voce chiedendo l’abolizione del nuovo Region Lock.

PUBG Region Lock: giocatori scontenti, ma si tratta di una misura necessaria

Anche se i player sono scontenti della mossa dei developer di Bluehole occorre fare un piccolo passo indietro. Il Region Lock, in realtà, è stato richiesto con insistenza proprio dagli stessi utenti, stanchi degli imbroglioni che utilizzano trucchi, in particolare quelli provenienti dalla Cina.

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Ebbene sembra che alla fine siano stati accontentati e, alla fine, PUBG ha introdotto il blocco dei server. Tuttavia, dopo questa mossa “necessaria”, i commenti sui principali forum si sono fatti particolarmente accesi, con forti critiche per questa contromisura.

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Per la precisione, i videogiocatori chiedono che il blocco venga rimosso e che sia imposto esclusivamente alla Cina. Gli utenti lamenterebbero problemi di latenza oltre che difficoltà nel trovare giocatori con cui cominciare una sanguinosa Battle Royle. Da questo punto di vista, si tratta di una conseguenza plausibile dato che adesso – su base regionale – il pool di utenti a cui attingere si è ristretto. In alcuni casi, addirittura si segnala un aumento del numero di cheater.

Al momento manca una risposta ufficiale da parte di Bluehole e non è chiaro come intenderanno procedere gli sviluppatori dopo questa pioggia di lamentele.