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200€ da Facebook per gli ultimi scandali: come aderire alla Class Action

In questi ultimi mesi abbiamo assistito alla ribalta della questione inerente l’uso dei dati personali degli utenti, specialmente “grazie” allo scandalo Cambridge Analytica, che ha messo in luce tutte le ombre di un sistema decisamente pessimo. E dopo l’ennesima violazione, con milioni di profili colpiti (qui puoi scoprire se il tuo profilo è al sicuro o è stato coinvolto), Altroconsumo ha deciso di procedere con una Class Action, chiedendo un risarcimento al colosso social di Mark Zuckerberg. Ecco come partecipare per ricevere un risarcimento da 200€ da Facebook.

200€ da Facebook: Altroconsumo si schiera in difesa dei consumatori

La Class Action contro Facebook non coinvolge solo il nostro Paese ma raccoglie anche le voci dei consumatori di Belgio, Spagna e Portogallo, utenti stanchi sei soprusi da parte delle grandi compagnie. Mettere un like in un social non vuol dire necessariamente che i propri dati personali debbano finire nelle mani sbagliate e debbano essere sfruttati impropriamente.

Altroconsumo sottolinea sia l’importanza del risarcimento per i cittadini europei (200€ da Facebook) che quella della corretta informazione riguardo l’uso che verrà fatto dei dati personali. Inoltre è di fondamentale importanza che gli iscritti possano decidere quali dati condividere.

CLICCA QUI PER PARTECIPARE ALLA CLASS ACTION

Il risarcimento di cui sopra è una base minima e potrebbe variare in base all’utilizzo che viene fatto di Facebook ed al numero di anni da cui si è iscritti al social network incriminato. Se sei interessato, non ti resta che visitare la pagina dedicata (la trovi al seguente link) per iscriverti alla Classi Action. E non solo, la pagina illustra nel dettaglio le varie tappe dello scandalo Facebook, insieme ad una vasta sezione FAQ, in modo da avere tutte le risposte che cercate.

In base a quanto riportato, possono pre-aderire a questa azione tutti gli utenti iscritti a Facebook (anche minorenni, tramite partecipazione di un genitore o di un tutore); probabilmente il risarcimento coinvolgerà coloro i quali hanno effettivamente subito violazioni dell’account e dei dati sensibili, tuttavia nulla vi vieta di fare un tentativo.

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