In pochi giorni si è alzato un polverone senza precedenti intorno al nuovo servizio Google Duplex presentato all’ I/O 2018. Il dibattito sul punto è stato di carattere sostanzialmente etico e filosofico. A queste forti critiche non si è fatta attendere la risposta da Mountain View.
Sono piovute pesanti giudizi su Google Duplex in questi giorni, come ad esempio la replica di Zeynep Tufekci, la nota techno-sociologa turca. Si legge proprio in un suo tweet una critica diretta al sistema: il fatto che tutta la platea si sia estasiata alla presentazione di Duplex, dimostra come la Silicon Valley sia ormai eticamente persa. La reazione di Google è stata tempestiva, infatti, da quanto emerge dalle righe di TheVerge pare che Big G sia intenzionato a promulgare una versione del sistema con “disclosure built-in“, vale a dire che l’AI si presenterà all’interlocutore come tale. Viene assicurato quindi che sempre – dall’altra parte della cornetta – si saprà con assoluta certezza di star parlando con un’intelligenza artificiale.
Bisogna precisare che allo stato attuale il software non è ancora definitivo e funzionante. La versione presentata al Google I/O dal CEO Sundar Pichai rappresentava, infatti, soltanto una demo. Chiaramente è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni affrettate, anche se le prove mostrate potrebbero lasciare perplessi. Nonostante stessimo parlando di una versione di prova, l’assistente vocale è riuscito ad ingannare un interlocutore, anche se per poco. Infatti, di questo e della discussione sollevata – più in generale – gli ingegneri di Mountain View si dicono entusiasti.
Sicuramente, anche stando alle dichiarazioni precedenti di Yaniv Leviathan e Yossi Matias, ingegneri di Big G, siamo sicuri che sarà fatto il possibile per rendere il servizio più trasparente e chiaro possibile. Auspichiamo una risoluzione eticamente gradita della questione, in modo da permettere senza troppe polemiche la fruizione di un servizio che pare possa portare dei vantaggi sorprendenti agli utenti.
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