L’utilizzo degli assistenti vocali è ormai presente in tantissimi device ed appartiene, con la crescita del settore domotico, ma non solo, alla nostra quotidianità. Tutti i vocal assistant però hanno un denominatore comune: tutti utilizzano voci femminili. Proprio per abbattere questa “discriminazione” è nato Q, un progetto volto a creare il primo assistente vocale senza genere.
Come ben saprete, infatti, gran parte degli assistenti più in uso (a partire da Amazon Alexa, Google Maps e Siri) sono femminili. Questo perché, secondo alcuni studi, le persone sono più inclini a ricevere consigli da voci femminili ed ordini da voci maschili.
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Q, creato da un gruppo di linguisti, sound designer e tecnici, si pone proprio l’intento di abbattere le barriere di genere e, stando ad i primi esperimenti sembrerebbe esserci riuscito. Nello specifico è stato condotto un esperimento su 4600 individui, ai quali è stato chiesto di assegnare un valore da 1(maschio) a 5 (femmina) al genere di Q dopo averne sentito la voce.
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I risultati sono stati totalmente neutri, ben 4600 persone non sono riuscite ad individuare il genere di Q proprio perché l’assistente è stato strutturato utilizzando diverse tonalità e voci: un passo in avanti verso l’abbattimento dei pregiudizi di genere.
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