A distanza di un cospicuo numero di mesi dall’ultima multa, arriva l’ennesima – la terza, per la precisione – stangata da parte dell’Antitrust europeo per il colosso di Mountain View, da ben 1.49 miliardi di euro. E le conseguenze di fanno sentire, con Google che comincia a muovere i primi passi per venire in contro alle richieste dell’Unione Europea.
Secondo l’Antutrust della Vestager, Google avrebbe abusato della sua posizione dominante sul mercato, imponendo alcune clausole restrittive per la piattaforma AdSense, le quali impediscono ai partner del servizio di accettare pubblicità dai motori competitor di Mountain View. Con questa nuova sanzione, il totale della batosta dell’UE è ormai a quota 8.2 miliardi di euro.
Nel corso di un decennio, Google ha impedito alle altre aziende di competere e – di conseguenza – di innovare, secondo la commissione. Tramite AdSense, i siti web di terze parti che sfruttano una funzione di ricerca integrata presentano degli annunci pubblicitari contestuali; secondo la commissione dell’Unione Europea, il gigante tecnologico USA ha imposto delle clausole di fornitura esclusiva, in contemporanea impedendo ai rivali di inserire pubblicità contestuale nei siti più importanti.
Un portavoce dell’azienda ha già confermato che Google è intenzionata ad introdurre una serie di cambiamenti per “rispondere alle preoccupazioni della commissione”, i quali verranno aggiunti nel corso dei prossimi mesi.
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