Mentre infuria la battaglia di YouTube contro l’articolo 13 della riforma europea sul copyright (che avrà conseguenze anche su Google News) arriva un’ennesima batosta per le aziende che offrono contenuti digitali, come Netflix, tanto per fare un esempio parecchio significativo.
La nuova proposta di Web Tax è stata approvata con un’ampia maggioranza ed ora il passo successivo è il vaglio del Consiglio Europeo. Il Parlamento UE si sta impegnando in modo che tale norma venga approvata prima della fine del mandato (entro aprile 2019) e prevede il pagamento di una DST (tassa sui servizi digitali) per le società con entrate superiori a 40 milioni di euro all’interno del territorio europeo. Tra i suddetti servizi digitali ci sono i contenuti audio, video, foto, testi e giochi, sia prodotti dalla società interessata che solo distribuiti dalla stessa.
Com’è facile intuire, la nuova Web Tax colpisce in pieno Netflix, gigante dello streaming on demand presente anche in Europa. Quale che sia l’esito di questa vicenda, si tratterebbe comunque di una misura temporanea, in attesa che gli stati membri dell’OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – preparino una soluzione internazionale valida per tutti.
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