Oggi, 3 dicembre 2018, potrebbe essere un giorno di fondamentale importanza per la sopravvivenza economica (ma non solo) dell’Unione Europea. Quest’oggi entrerà in vigore il nuovo regolamento europeo contro il geoblocking: un provvedimento che a prima vista potrebbe passare in osservato ma che, per importanza potrebbe essere paragonato alla svolta epocale rappresentata dalla fine del roaming. Andiamo a scoprire perché.
Con l’abbattimento del geoblocking, infatti, cadranno automaticamente tutte quelle restrizioni legate all’acquisto di prodotti via internet in paesi diversi da quello di residenza. Il regolamento – da oggi vigente – permetterà quindi una maggior integrazione comunitaria sul mercato e rappresenta un ulteriore passo in avanti per la creazione di un mercato unico digitale.
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In buona sostanza, tutti i siti di grandi aziende che oggi hanno tante versioni quanti i paesi in cui operano, non potranno più rifiutarsi di vendere a clienti di altri paesi. In primis verranno colpiti oggetti di utilizzo comune come prodotti tecnologici, abbigliamento, accessori e simili. Addirittura, nel caso in cui non ci siano le possibilità logistiche per poter raggiungere l’utente, quest’ultimo avrà la facoltà di accordarsi personalmente con il venditore che non potrà tirarsi indietro.
Tuttavia le norme non verranno applicate ad oggetti coperti da copyright, quali musica, film, videogiochi e software; per intenderci, un utente Netflix residente in Italia, non potrà sottoscrivere un abbonamento per la versione francese. Con il 2019 alle porte, ci fa piacere notare come, finalmente, l’UE abbia iniziato a porre seriamente l’accento all’e-commerce. Stando ai dati forniti dalla Commissione, il mercato digitale potrebbe beneficiare, e non poco, da questa decisione, per un giro d’affari che potrebbe raggiungere circa i 602 miliardi di euro, segnando un +13% rispetto allo scorso anno.
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