L’aumento vertiginoso dei prezzi degli smartphone è stata sicuramente una costante dello scorso anno. Paradossalmente, però, questo rincaro non ha influito pesantemente sulle vendite di questi ultimi. Del resto, la possibilità di cambiare modello frequentemente è uno dei traguardi più ambiti da tutti gli appassionati di telefonia, indipendentemente dal loro costo di mercato. Tuttavia, concludere l’introduzione con questa affermazione sarebbe inesatto e poco accurato.
Oltre alla categoria degli addicted, infatti, troviamo tutti gli utenti fedeli al proprio dispositivo per un tempo ben superiore ai due anni di garanzia garantiti dal produttore. Finito questo periodo che, peraltro, può essere più o meno lungo, spesso i brand tolgono il supporto agli smartphone più datati. Di conseguenza, questi rimangono abbandonati con vecchie versioni dell’OS. In aggiunta, la maggioranza di app e servizi non sono più compatibili, visto l’hardware non aggiornato.
Per cercare di contenere questa problematica ormai diffusa, un team di sviluppatori ha lanciato il progetto di PostmarketOS. Come suggerisce il nome, è un progetto dedicato a tutti gli smartphone non più supportati dalle aziende. Il sistema operativo, basato su piattaforma Linux, è totalmente open source e permette di estendere il ciclo vitale dello smartphone fino a 10 anni.
Per quanto sia molto recente, il supporto ufficiale copre la maggior parte dei dispositivi più venduti. All’appello non mancano i Nexus più obsoleti, nonché device targati Samsung, HTC, Sony o OnePlus. Da sottolineare la presenza dei celebri Moto G 2013 e 2015 che, nel loro periodo d’oro, hanno registrato vendite decisamente interessanti.
Ma non finisce qui. PostmarketOS è disponibile anche per il Nokia N900, dispositivo lanciato nel mercato italiano nel lontano 2010. Per finire, sarà garantito il supporto al Mozilla Flame (originariamente con FireOS), alla console Ouya e, ancora, ai Google Glass e allo smartwatch LG G Watch.
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Alle idee, tuttavia, non corrispondono sempre i fatti e questo progetto ne è un esempio concreto. Durante questa prima fase iniziale, infatti, il team ha riscontrato numerose difficoltà nello sviluppo, costringendo gli utenti a molti limiti software.
Il sistema, ad oggi, non ha il supporto alla connessione dati e, in aggiunta, risultano non funzionanti la fotocamera, il GPS, il Bluetooth e l’audio. A concludere questa lunga lista di limiti troviamo il mancato supporto alle chiamate telefoniche, assolutamente inaccettabile.
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Per quanto interessante, PostMarketOS non può essere considerato come un sistema operativo funzionante e utilizzabile dagli utenti. Allo stato attuale i limiti interessano tutte le funzioni principali di uno smartphone e, di conseguenza, installare un SO di questo genere costringerebbe a convivere con molti più limiti che reali vantaggi.
Del resto, le alternative per riuscire a velocizzare il proprio smartphone non mancano: primo all’appello è sicuramente l’installazione di una custom ROM più leggera e vicina all’esperienza “stock” di Android come LineageOS.
La problematica di dispositivi non sufficientemente supportati dalle aziende non può più essere considerata come un aspetto di secondo ordine. Oltre ad aumentare in maniera esponenziale la frammentazione dei vari sistemi operativi, il mancato supporto causa l’inutilizzo di molti device che, ancora oggi, potrebbero essere più o meno validi nel contesto quotidiano.
PostMarketOS potrebbe essere una soluzione concreta al problema ma, ad oggi, rimane una beta che si trascina dietro troppi limiti per poter essere considerata una vera alternativa. Tuttavia, partire prevenuti sarebbe un grave errore: il tempo potrebbe riuscire a fare maturare questo progetto.
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