Uno dei precursori degli smartwatch moderni è stato sicuramente il Pebble. Un dispositivo che ha conquistato una buona base di appassionati grazie ad alcune caratteristiche peculiari. Innanzitutto durata della batteria, supporto ad applicazioni di terze parti e display con tecnologia e-ink ben visibile sotto la luce diretta del sole.
Alla fine del 2016 l’azienda, come sappiamo, è stata però acquisita da Fitbit. All’epoca è stato garantito il funzionamento dei servizi legati a Pebble per altri 12 mesi poi prolungati di ulteriori 6 mesi. Il prossimo 30 Giugno, infatti, spegneranno i server per il supporto a questi device. Da allora non sarà più attivo l’app store di Pebble, non sarà possibile rispondere ad SMS o e-mail ed anche utilizzare il riconoscimento vocale non sarà più consentito. Ma ecco che entra in gioco RebbleOS.
Il sistema operativo è ancora nelle prime fasi di sviluppo, col nome di RebbleOS, basato su FreeRTOS. L’obiettivo è quello di renderlo compatibile e quindi in grado di eseguire app create per Pebble. Ad oggi, sono ancora molte le mancanze di questo sistema operativo. Infatti, finora gli sviluppatori sono stati in grado di far funzionare il Bluetooth per inviare le notifiche verso dispositivi con RebbleOS.
Una delle caratteristiche che hanno decretato il successo del vecchio Pebble è stata certamente la durata della batteria. Da queste prime versioni di RebbleOS sembra che la batteria sia in grado di durare solo 6 ore. Dunque si prospetta ancora molto lavoro di ottimizzazione da parte degli sviluppatori.
Un punto da considerare è che gli sviluppatori stanno mettendo a punto un software ed un ecosistema con app store e server dedicati per un dispositivo “morto”. Infatti, non ci sarà un futuro dispositivo Pebble. Lo sforzo compiuto potrebbe non essere inutile in quanto potrebbe attirare l’attenzione di qualche produttore deciso ad installare RebbleOS in nuovi dispositivi. Continueremo a seguire gli sviluppi di Rebble, in quanto molti sono ancora gli affezionati utilizzatori di questo device, e che sperano di poter continuare ad utilizzarlo anche dopo la deadline stabilita da Pebble/Fitbit.
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