Sono passati mesi dall’attacco ransomware conosciuto come WannaCry. Questo colpì un po’ in tutto il mondo, in particolar modo le infrastrutture ospedaliere britanniche e diversi paesi dell’Europa. Oggi gli USA accusano la Corea del Nord ed il dittatore Kim Jong-un di essere stati gli artefici del misfatto e la motivazione sarebbe legata ai Bitcoin.
Per chi non lo conoscesse, WannaCry fu un virus che, a metà del 2017, creò diverso scompiglio in rete. Trattandosi di un ransomware, il proprietario del computer colpito si trovava costretto a pagare un riscatto in Bitcoin, in questo caso 300 dollari. Diversi malcapitati pagarono pur di vedergli restituiti i dati, cosa che però non successe.
Questo contagio partiva da una precedente falla presente all’interno di Windows Server SMB, normalmente corretta tramite Windows Update. Purtroppo, però, è facile immaginare come i computer di un sistema ospedaliero non siano aggiornati alle release più recenti.
Ed ecco che in queste ore è arrivata l’accusa da parte della Casa Bianca nei confronti della Corea del Nord. Secondo Thomas Bossert, consigliere di Donald Trump su difesa ed anti-terrorismo, ci sarebbero prove a sostegno di questa tesi. Quest’ultima sarebbe condivisa anche da altri governi e società private.
“L’attacco è stato codardo e costoso e la Corea del Nord è direttamente responsabile. Non lanciamo accuse alla leggera. Sono basate su prove. Le conseguenze e le ripercussioni di WannaCry sono andate al di là solo dell’impatto economico. Il virus ha colpito in modo particolarmente duro il sistema sanitario inglese, mettendo vite umane a rischio.”
Secondo le stime della BBC, il patrimonio di valuta digitale del dittatore Kim Jong-un ammonterebbe a circa 82.7 milioni di dollari. Questa decisione sarebbe stata presa a seguito delle numerose sanzioni fiscali che colpiscono da anni la Corea del Nord. Di conseguenza, i Bitcoin rappresentano un escamotage per bypassare queste penalizzazioni economiche. Soltanto pochi mesi fa gli hacker avrebbero anche attaccato Bithumb, network della vicina Corea del Sud. E non è da escludere anche anche i casi BadRabbit e Petya siano ricollegabili a questa vicenda.
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