Il co-fondatore di Telegram, Pavel Durov, ha dichiarato che l’azienda creerà un team di moderatori per rimuovere i contenuti terroristici rispondendo alle crescenti preoccupazioni riguardanti la propaganda ISIS.
La notizia fa seguito all’attentato avvenuto in Indonesia e che avrebbe visto i terroristi comunicare, proprio tramite questo servizio, le informazioni per la pianificazione dell’attentato. Il ministero delle comunicazioni e delle tecnologie dell’informazione dell’Indonesia però non è rimasto di certo a guardare minacciando il ban della nota applicazione di instant messaging.
Da qui l’invito – non proprio gentile vista la gravità del caso – del governo indonesiano a provvedere allo stop della propaganda terroristica che avviene proprio tramite Telegram. In via preliminare, però, è stato imposto il blocco di accesso alla versione web dell’applicazione.
Durov ha poi fatto sapere che Telegram ha bloccato i canali che sono stati segnalati dal governo e che la società intraprenderà ulteriori misure per rimuovere i contenuti illegali.
Le parole del fondatore del servizio di messaggistica sono state “Telegram è fortemente crittografato e orientato alla privacy ma non siamo amici dei terroristi; infatti ogni mese blocchiamo migliaia di canali pubblici ISIS”, che ha poi continuato con “stiamo formando un team dedicato di moderatori con conoscenza della cultura e della lingua indonesiana per poter elaborare rapidamente e con precisione i rapporti relativi ai contenuti terroristici”.
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Telegram non è nuova a critiche da parte delle autorità governative di tutto il mondo per la fornitura di una piattaforma crittografata, utilizzata purtroppo anche dai terroristi dell’ISIS, portandosi così dietro una pessima fama.
Ci sono state anche molte pressioni per l‘installazione di alcune back-door per dare accesso alle autorità che potrebbero così analizzare i dati crittografati ma Durov è stato fortemente contrario affermando che sarebbe venuta meno la sicurezza della privacy per milioni di persone e utenti in tutto il mondo.
La polizia indonesiana fa sapere che i sospetti militanti hanno ammesso di utilizzare Telegram per coordinare gli attacchi pianificati e che la piattaforma sia anche utilizzata per condividere le istruzioni per la produzione di bombe.
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