In Cina, il Tribunale Intermedio del Popolo di Quanzhou avrebbe condannato la divisione cinese di Samsung Investment Co., Ltd. per la violazione di un brevetto di Huawei Device Co., Ltd., a pagare un risarcimento di 80 milioni di yuan, pari a circa 11 milioni di euro.
Questa accusa è stata mossa da Huawei per la violazione di un brevetto depositato già nel 2010, approvato il 5 giugno del 2011 con il numero ZL201010104157.0, le cui caratteristiche sarebbero state utilizzate nei Samsung Galaxy S7 (G9300), Galaxy S7 Edge (G9350), Galaxy J5 (J5008) e altri, per un numero totale di 8 smartphone. Dopo ulteriori indagini sono state riscontrate violazioni in ben 20 prodotti, anche non appartenenti a Samsung.
La sentenza dovrebbe avere un secondo risultato, almeno secondo la volontà di Huawei: quello di bloccare la produzione e la vendita in Cina di questi dispositivi o di pagare ulteriori 500.000 yuan, circa 68.000 euro, per l’utilizzo dei brevetti.
Per Samsung, però, queste richieste non reggono ed il colosso sudcoreano è già pronto ad impugnare la sentenza.
La notizia, però, va presa con le pinze in quanto riferibile a fonti giornalistiche cinesi, spesso smentite su queste questioni dalle aziende internazionali.
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