Google e l’Empresa estatal de Telecomunicaciones de Cuba (Etecsa) hanno firmato, qualche giorno fa, un accordo a dir poco storico.
Il colosso americano, infatti, ha ottenuto le autorizzazioni necessarie per costruire sul territorio cubano dei server atti al miglioramento dell’accesso ad internet sull’isola.
Fino a qualche giorno fa Cuba era uno dei paesi col più basso tasso di connettività dell’emisfero occidentale, essendo l’accesso ad internet proibito nei domicili privati e permesso solamente a giornalisti, avvocati, accademici con delle apposite autorizzazioni governative e ai turisti negli hotel.
Sul territorio sono anche presenti centinaia di Wi-Fi pubbliche ma, costando in media 2 dollari l’ora (in un paese dove lo stipendio medio è tra i 10 e i 20 dollari al mese), sono praticamente inaccessibili.
Esaminando tale contesto riusciamo a comprendere l’importanza dell’accordo tra Google e Etecsa che permetterà la costruzione di una rete di server denominata Google Global Cache nella quale saranno allocati i dati di alcune delle piattaforme di Google più utilizzate, come YouTube e Gmail, e che consentirà connessioni fino a 10 volte più veloci.
Questo perché, almeno fino ad oggi, Google non aveva mai avuto l’accesso diretto al suolo cubano e, di conseguenza, i dati inviati da Mountain View ad un utente cubano venivano instradati prima verso i server venezuelani (i più vicini).
Google non è la prima azienda americana a stringere accordi sul suolo cubano quest’anno, infatti, già Netflix e AirBnb hanno cominciato a offrire i loro servizi agli utenti cubani.
Sembra quindi che anche la situazione sul versante Internet stia per migliorare, a fronte di una politica che sembra di giorno in giorno farsi più “aperta”, soprattutto nei confronti degli States.
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