Dopo esser diventato uno dei videogiochi più virali per dispositivi mobili di tutti i tempi, Pokémon Go si prepara agli incassi. Con il lancio ufficiale in Italia, si prevede per Niantic e Nintendo un ulteriore crescita dei loro introiti. Inoltre sembra siano intenzionate ad aggiungere posizioni sponsorizzate.
In una intervista con il Financial Times, il CEO di Niantic, John Hanke, afferma “le posizioni sponsorizzare fornirebbero un nuovo flusso di entrate, oltre agli acquisti in-app di power-up e oggetti virtuali. In altre parole, i rivenditori e le aziende avranno la possibilità, sotto pagamento, di diventare un posto di rilievo sulla mappa di gioco. Ciò potrebbe guidare i clienti all’interno delle loro strutture“.
Il New York Times sostiene inoltre che questi non saranno Ads molesti: “Come la maggior parte dei giochi mobili di successo, Pokémon Go è scaricabile gratuitamente. I giocatori possono acquistare oggetti virtuali per pochi dollari, in modo da accelerare i progressi. La natura “reale” del gioco fornisce a Niantic un’altra possibilità di guadagno. Grazie all’inserimento di luoghi sponsorizzati come ristoranti, fast food, caffè e altre imprese, i giocatori saranno incentivati a recarsi lì per ottenere il bottino. Niantic aveva raggiunto simili accordi già con Ingress (gioco precedente dell’azienda). John Hanke ha infatti detto che la società potrebbe annunciare i luoghi sponsorizzati anche per Pokémon Go nel prossimo futuro“.
Un portavoce Niantic ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli circa la quantità di potenziali entrate divise fra annunci e acquisti in-app.
Secondo il Financial Times, la rete di “portali” virtuali mappati su Pokémon Go sarà simile a quella di Ingress. Sono diversi i marchi interessati all’iniziativa e che hanno già pagato per apparire su Ingress. Le attività commerciali vanno dalle farmacie alle catene di caffè ai servizio di autonoleggio. In Giappone Ingress è molto popolare. Qui le “convenzioni” in-game sono attive per le catena di negozi Lawson e Tokyo Mitsubishi Bank.
Hanke afferma inoltre che, a chi attiverà la posizione sponsorizzata per la propria attività, saranno addebitati dei costi. Le tariffe saranno stabilite sulla base di un “costo per visita”, simile al “costo per click” utilizzato nella pubblicità di Google.
Alcuni rivenditori statunitensi hanno già constatato che essere presenti nel gioco può condurre “veri” clienti nei propri negozi. “La quantità di persone è sorprendente” ha dichiarato ieri al New York Post Tom Lattanzio, proprietario di L’Inizio Pizza Bar a Long Island City, Queens. Il Financial Times ha riferito che il ristorante pizzeria ha visto incrementare il suo business del 75%. Il tutto grazie ad un semplice acquisto di power-up per la modica cifra di 10 dollari che ha attirato Pokémon sulla sua posizione.
Altre compagnie e organizzazioni hanno cercato di attirare visitatori. L’Istituto D’Arte di Chicago, per esempio, ha postato su Twitter una immagine che mostra la presenza di Pokémon all’interno del museo. Il tweet riporta la frase “catturateli tutti, se ci riuscite“, incentivando le persone a visitarlo. Il connubio arte e Pokémon potrebbe far storcere il naso. Di sicuro le novità non finiscono qui.
Secondo voi quali attività commerciale potrebbero essere interessate alle posizioni sponsorizzate sul territorio italiano? Catene o singoli negozi? Ristoranti o bar? Chalet di montagna o stabilimenti balneari? Fatecelo sapere.
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