Attualmente il sito INPS è al centro di una bufera senza precedenti. Sappiamo bene come, in queste ore, sia stata attivata la possibilità di richiedere l’indennità di 600 euro, rivolta principalmente ai liberi professionisti ed altre categorie. Tanta è stata la richiesta che si parla dell’arrivo di circa 100 domande al secondo in sede. Questo ha letteralmente mandato in tilt il sistema del sito, dando spazio anche ad una gravissimao violazione della privacy di milioni di utenti. Vediamo in dettaglio, però, che cosa è successo.
Da quello che abbiamo potuto appurare in questi minuti, il sito dell’INPS è stato preso d’assalto da milioni di richieste d’indennità. Sono più di 5 milioni le persone che potrebbero usufruire di questi 600 euro, che dovrebbero essere una specie di bonus per tutti i mancati guadagni del mese di marzo, a causa dell’emergenza Coronavirus (Covid-19). Chi prima arriva, meglio alloggia. Questo è stato il primo pensiero di tutti questi utenti, che si sono fiondati sul sito, bloccandolo.
Cosa ancora più grave è la violazione della privacy a cui molti hanno assistito. Dando un’occhiata al profilo Twitter dell’INPS, infatti, in tanti si sono lamentati di un problema in particolare: chi si è riuscito a loggare al sistema ha avuto accesso al profilo di altri utenti, in maniera del tutto involontaria. Effettuando un refresh della pagina, ogni volta si riesce a visualizzare un profilo diverso, tranne il proprio. Nonostante questo l’INPS è al corrente di tale problema e sta cercando di risolverlo il più in fretta possibile.
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