Quelli che stiamo vivendo sono tempi strani. Il Coronavirus sta cambiando le nostre abitudini quotidiane, partendo dalle cose più basilari passando per quelle più accessorie. Fatto sta che siamo tutti (giustamente) costretti a stare in casa, perciò non meraviglia che la nostra infrastruttura internet si stia congestionando. Per questo motivo Netflix e YouTube hanno deciso di accogliere le richieste delle autorità europee, rivedendo le proprie piattaforme di streaming video ed abbassando la qualità.
Aggiornamento 17:00: ai due colossi si aggiunge anche Prime Video. Trovate il comunicato a fine articolo.
Aggiornamento 12:30: Netflix Italia fa il punto della situazione, chiarendo l’aspetto legato alla risoluzione.
La richiesta è arrivata in particolar modo dal commissario europeo Thierry Breton ed è stata accolta da Reed Hastings, CEO di Netflix. Ecco quanto annunciato dalla celebre azienda di streaming:
“Netflix ha deciso di iniziare a ridurre il bit rate di tutti i nostri contenuti in Europa per 30 giorni. Stimiamo che questo ridurrà il traffico di Netflix sulle reti europee di circa il 25%, assicurando comunque una buona qualità del servizio per i nostri clienti.”
Fortunatamente se c’è una cosa in cui gli informatici di Netflix hanno dimostrato di essere altamente capaci è la gestione del bitrate. Siamo sicuri che in molti nemmeno si accorgeranno di questo calo, specialmente coloro che fanno utilizzo del piano tariffario che non prevede il 4K, se non addirittura il Full HD.
Lo stesso accadrà nel caso di YouTube, sito ancora più utilizzato da tutta la popolazione. Ad essere chiamati in causa sono stati direttamente i rispettivi CEO di Alphabet e YouTube, ovvero Sundar Pichai e Susan Wojcicki.
“Ci stiamo impegnando a switchare temporaneamente tutto il traffico in Europa alla qualità standard di default.“
Secondo i primi dettagli specifici, con “Standard quality” si potrebbe intendere un blocco a 720p. Manovre che potrebbero sembrare eccessive per alcuni, ma che paiono necessarie se non si vuole che la rete collassi nel giro di qualche settimana. Anche perché la quarantena sarà quasi sicuramente estesa temporalmente dopo il 3 aprile, pertanto l’utilizzo dello streaming andrà sicuramente ad intensificarsi.
In molti si chiedevano se questo cambiamento da parte di Netflix si sarebbe ripercosso sulla risoluzione, ma così non sarà. Lo confermano le dichiarazioni ufficiali dell’azienda, specificando che gli interventi tecnici saranno legati al bitrate e non alla risoluzione. In parole povere, se pagate per avere il 4K continuerete a streammare in 4K, idem per il Full HD.
Ecco il comunicato ufficiale di Prime Video:
“Sosteniamo il bisogno di un’attenta gestione dei servizi di telecomunicazione per garantire che questi possano gestire la crescente domanda di internet, con così tante persone ora a casa full-time a causa della Covid-19. Prime Video sta collaborando con le autorità locali e i provider di servizi internet laddove è necessario per aiutare a mitigare qualsiasi congestione della rete, incluso in Europa dove abbiamo già dato il via agli sforzi per ridurre i bitrate dello streaming pur mantenendo un’esperienza di qualità per i nostri clienti.“
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