Un tempo c’era il decoder con le tessere farlocche, adesso c’è il cosiddetto pezzotto TV. Con l’evolversi delle piattaforme di streaming anche i metodi illegali si sono adeguati. Basta una TV Box dal costo relativamente contenuto di 110€ più 10€ al mese per “abbonarsi” a servizi come Sky, DAZN, Mediaset Premium, Netflix e così via. Il tutto per un fatturato che si aggira attorno ai 200 milioni di euro l’anno, sottratti dalle casse delle società colpite. E adesso che l’inchiesta de La Repubblica ha messo nuovamente in luce il fenomeno la Lega Calcio ha deciso di far causa agli operatori telefonici che permettono tutto ciò.
Il termine “pezzotto” deriva dallo slang campano e sta ad indicare qualcosa di falso, nella fattispecie la TV Box utilizzata per bypassare i metodi legali. Il caso finisce in tribunale, con l’ente calcistico italiano che sottolinea come il numero di utenti che usufruiscono del pezzotto sia particolarmente elevato. Basti pensare che si parla di ben 2 milioni di utenti, quando una piattaforma come Mediaset Premium ne conta 1.5 milioni. E paradossalmente fra questi 2 milioni ci sarebbero anche alcuni giocatori di serie A, come segnalato da Marco Mensurati de La Repubblica.
A questo punto Lega Calcio ha deciso di mettere sotto accusa i principali operatori italiani di rete fissa, ovvero TIM, Vodafone, Wind, Fastweb e Tiscali. Questo perché secondo Lega, l’operato illegale vivrebbe nella connivenza delle aziende TLC, consce del trend ma poco operose in merito. Se prima queste necessitavano di acquistare i diritti TV della serie A per competere, adesso questo non sarebbe più necessario, seppur in maniera indiretta (e per niente lecita).
La richiesta è di spegnere subito il “pezzotto”, ma la risposta da parte di tutti (TIM esclusa, dimostratasi più collaborativa) è che questo non possa avvenire in meno di 48 ore. Vuoi per il minore personale nel week-end (momento clou per le partite trasmesse), vuoi per i costi elevati, i tempi di reazione non sarebbero sufficienti per la parte colpita. A seguito di questa battaglia legale non soltanto verrà avviato un procedimento di ban per questo servizio illegale, ma Lega, Sky e DAZN stanno ipotizzando un maxi-risarcimento da parte degli operatori.
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