Nell’ultimo periodo un numero crescente di produttori di smartphone ha cominciato ad aggiungere il supporto al DC Dimming (come nel caso di OPPO Reno e Xiaomi Mi 9, ma anche Oneplus non si tira indietro), una funzionalità propria dei pannelli OLED. Ma di cosa si tratta esattamente e perché è così importante per questa tipologia di display?
Nonostante i pannelli OLED offrano prestazioni sicuramente migliori rispetto ai classici LCD, questi sono affetti da uno svantaggio quando di parla della gestione dei bassi livelli di luminosità. La maggior parte dei display OLED attualmente sul mercato utilizza la tecnologia PWM – Pulse Width Modulation – per abbassare la luminosità dello schermo; ma si tratta di una soluzione differente rispetto al DC Dimming e che può portare ad affaticamento degli occhi, mal di testa e così via. Ma perché?
Le problematiche legate all’affaticamento della vista sono diventate preponderanti negli ultimi tempi, per via di una constatazione semplicissima. I display OLED stanno prendendo piede sempre di più e stanno invadendo anche la fascia media, motivo per cui entrano in contatto con un numero maggiore di utenti. Da qui le preoccupazioni sul PWM Dimming.
Questa tecnologia, infatti, modifica la larghezza dell’impulso luminoso in modo da agire sulla luminosità dello schermo. Insomma, il soldoni per abbassare la luminosità il display “si spegne” anche se per l’occhio umano è impossibile notarlo a causa dell’elevata frequenza degli impulsi (superiori ai 200 Hz). L’immagine in basso aiuta a comprendere al meglio questo concetto.
Abbassando la luminosità al 25% il pannello alterna spegnimento ed accensione ad intervalli regolari e abbassando ulteriormente la stessa, il tempo in cui lo schermo rimarrà spento sarà maggiore rispetto a quello in cui è acceso.
Da qui si genera un effetto sfarfallio, il quale – anche se impossibile da “vedere” per l’occhio – viene comunque percepito e porta conseguenze nefaste (come affaticamento della vista e mal di testa, appunto). Il video in alto è un esempio perfetto e ci mostra i benefici del DC Dimming una volta attivato.
Allo stato attuale, la tecnologia DC Dimming si presenta come la soluzione migliore per questo tipo di schermi. Dato che la potenza è data dal prodotto tra tensione e corrente, diminuendo la tensione è possibile intervenire sulla potenza fornita dal pannello e quindi sulla sua luminosità.
Ma anche in questo caso abbiamo uno svantaggio: a bassi livelli di tensione – e di luminosità – i colori perdono di qualità. Per questo motivo i vari produttori stanno inserendo questa feature in forma opzionale sui vari modelli (come per i brand visti a inizio articolo). Se il display causa nell’utente mal di testa ed affaticamento degli occhi, allora vuol dire che è meglio tenere attivo il DC Dimming; in fondo la “perdita di qualità” riguarda solo la bassa luminosità, mentre per il resto le performance del pannello OLED restano invariate.
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