Seppur sia stata ripristinata quella mensile, il fantasma della fatturazione a 28 giorni continua ad aleggiare sulla testa dei clienti degli operatori italiani. L’Antitrust ha impedito che i costi aumentassero di conseguenza, ma i rimborsi previsti sono stati bloccati dal TAR e dal Consiglio di Stato. Ma la procedura nei confronti di Vodafone, TIM, Wind 3 e Fastweb non è ancora finita, dato che sempre il Consiglio di Stato ha deciso di rinviare il giudizio al prossimo 21 maggio 2019.
Continua, così, l’epopea della fatturazione a 28 giorni, con il proseguimento della sospensione cautelare a causa del ricorso presentato dai suddetti operatori, fra appelli e cavilli burocratici vari. Una vicenda che rischia di annullare quasi del tutto la decisione inizialmente imposta dall’AGCOM con la delibera n.269/18/CONS. Per quanto la fatturazione sia stata riportata a scadenza mensile, erano previste sanzioni pecuniarie nei confronti degli operatori, così come rimborsi per i clienti colpiti.
Tuttavia, la decisione del TAR del Lazio ha fatto sì che le multe inflitte siano state annullate e c’è il rischio che anche i rimborsi subiscano lo stesso trattamento. Tutto è nelle mani del Consiglio di Stato, il quale aveva inizialmente rinviato il tutto al 31 marzo 2019. L’appello presentato dagli operatori potrebbe essere quindi accolto: non ci resta che attendere altri due mesi, anche se – ahimè – la storia sembra essere già scritta.
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