Il colosso social Facebook ha annunciato una svolta radicale nella sua politica aziendale, dichiarando guerra apertamente all’odio e alle discriminazioni, in particolar modo sotto forma di nazionalismo bianco. Questo cambiamento arriva a poche settimane di distanza dalla strage di Christchurch, quasi a mandare un segnale chiaro e inequivocabile.
Tramite un comunicato sul blog ufficiale, Facebook ha annunciato che qualsiasi “elogio, supporto e rappresentazione del nazionalismo e del separatismo bianco” sarà bandito dalla piattaforma col nuovo regolamento in vigore dalla prossima settimana. Con poche e semplici parole, il gigante social cala la scure su gruppi e contenuti che fanno riferimento al nazionalismo bianco.
La società etichetta questi gruppi come “gruppi d’odio” e afferma che questi “non hanno alcun posto sui nostri servizi”. Per rendere più efficiente la rimozione dei contenuti incriminati verranno potenziati gli strumenti di machine learning ed AI finalizzati ad individuare gruppi e personaggi che incitano all’odio (ovviamente in qualsiasi sua forma). La nuova politica si applicherà anche a Instagram.
Ma le batoste non finiscono qui: Facebook comincerà a “collegare le persone che cercano termini associati alla supremazia bianca alle risorse incentrate sull’aiutare le persone a lasciare gruppi di odio”. Le persone alla ricerca di questi termini saranno indirizzate a Life After Hate, un’organizzazione fondata da ex estremisti violenti che fornisce gruppi di supporto e sensibilizzazione.
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