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Recensione Motorola One: habemus best-buy!

E’ sempre più ampia la lista degli smartphone che occupano la fascia bassa del mercato. Le aziende che pian piano si sono fatte strada, proponendo device poco costosi, hanno riscosso in breve tempo un discreto successo. Senza la qualità, però, non si progredisce. Il brand in questione questo concetto sembra averlo capito e da quando Motorola è diventata parte di Lenovo non ha rinunciato allo sviluppo di terminali sempre più all’avanguardia, rimanendo concentrata anche sul prezzo.

Per tale ragione il prodotto che andremo ad analizzare oggi non aveva destato troppo interesse al momento del suo lancio. La cifra a cui veniva proposto era, infatti, troppo elevata. Motorola One, però, ha subito ultimamente un sostanzioso ribasso ed è potuto finalmente entrare in concorrenza con una fetta di mercato più adatta alle sue caratteristiche. Potrà davvero essere considerato come un best-buy? L’implementazione di Android One sarà il suo punto di forza, oppure no?

Recensione Motorola One

Unboxing

La confezione di vendita mostra il marchio Motorola sulla parte frontale, proponendo sul retro un riepilogo delle principali caratteristiche tecniche del device. All’interno del box troviamo:

  • Motorola One;
  • cover protettiva trasparente in TPU;
  • cavo USB/USB Type-C;
  • pellicola in plastica per lo schermo;
  • breve manuale d’istruzioni, anche in lingua italiana;
  • alimentatore da parete;
  • spilletta per lo slot SIM.

Design & Qualità

Motorola One è realizzato in vetro, sia sul profilo frontale che sulla scocca posteriore. Lungo tutto il frame laterale troviamo, inoltre, una superficie di metallo lucido, laccato con la stessa colorazione propria dello smartphone. Le sue dimensioni sono di 150 x 72 x 7.97 mm di spessore, con un peso complessivo di 162 grammi. Dal punto di vista costruttivo non ha nessun particolare difetto e le linee sinuose non ne fanno uno dei prodotti più semplici da tenere saldamente in mano. Nonostante questo rimane uno degli smartphone più compatti sul mercato.

Per infondere ancora più identità al prodotto, l’azienda ha deciso di introdurre sul retro il simbolo di Motorola, imprimendo la propria “M” all’interno dello spazio dedicato al sensore biometrico. Poco più in alto, poi, troviamo un doppio modulo fotografico che sporge leggermente rispetto al profilo del device. Il singolo flash LED è posto al centro di questa struttura.

Sul frame laterale inferiore abbiamo il microfono principale, l’ingresso USB Type-C e lo speaker di sistema. La parte alta rivela, invece, il foro mini jack per le cuffie nonchè il secondo microfono per la soppressione dei fruscii. Sulla destra troviamo, poi, il tasto di accensione/spegnimento ed il bilanciere del volume. Ovviamente non manca anche il carrellino estraibile per le SIM, che può contenere contemporaneamente ben due nano SIM ed una micro SD.

Display

Lenovo ha deciso d’inserire su questo smartphone un display dotato di notch, il primo nella storia di Motorola. Le sue caratteristiche parlano di un’unità LCD IPS da 5.9 pollici di diagonale, con risoluzione HD+ (720 x 1520 pixel) e densità pari a 287 ppi. Il vetro protettivo, un Corning Gorilla Glass, è stato leggermente curvato lungo le estremità, donando così un senso Premium a questo terminale. Sono ancora abbastanza evidenti, in ogni caso, le cornici esterne. Da questo punto di vista l’azienda avrebbe potuto fare qualcosa di più ma la fascia di prezzo stilata per il Motorola One è abbastanza contenuta.

All’interno del notch risiedono pochi elementi. La capsula auricolare posta al centro condivide, infatti, il proprio spazio con la fotocamera frontale, un singolo flash LED ed i sensori di prossimità e luminosità. Le due estremità che inevitabilmente rimangono scoperte contengono varie informazioni, tra cui lo stato della batteria, la connessione ad internet e l’orario. Nel caso in cui vi siano alcune notifiche, tra l’altro, il sistema le gestisce in un semplice modo. L’icona dell’applicazione interessata viene visualizzata in alto a sinistra, a lato dell’orario. Se vi dovesse essere più di una notifica, provenienti da almeno due app diverse, comparirebbe solo un piccolo pallino.

Dal punto di vista cromatico il pannello non restituisce colori troppo saturi, bensì abbastanza equilibrati. Trovandoci, però, di fronte ad un IPS è normale constatare come i bianchi tendano leggermente al grigio ed i neri risultino poco profondi. Sotto la luce diretta del sole, comunque, il display si vede bene e parte del merito va attribuito anche al sensore di luminosità, sempre preciso. Il pannello touch screen, infine, è responsivo e non provoca nessun ritardo in fase di scrittura.

Sistemi di sblocco

Dando uno sguardo alle impostazioni generali è possibile scorgere l’opzione relativa a “Smart Lock“. All’interno di essa si trova una particolare voce, afferente allo sblocco facciale. Cliccandovi sopra avrete la possibilità di configurare il riconoscimento del volto, integrando così i sistemi di sblocco già esistenti. Questa funzione non è, però, molto utile nell’utilizzo quotidiano perchè risulta efficiente solo in condizioni di buona luce.

Il secondo metodo consiste nell’utilizzo del sensore biometrico. Tale sistema si è dimostrato sempre preciso, sebbene la reattività non sia delle migliori. La posizione occupata nella scocca posteriore è davvero buona, permettendo a qualsiasi utente di raggiungerlo facilmente.

Hardware & Prestazioni

A bordo di Motorola One troviamo uno Snapdragon 625, un processore che ha praticamente fatto la storia del settore. Questa CPU octa-core presenta una frequenza di clock massima pari a 2.0 GHz ed è accompagnata, in questo caso, da 4 GB di RAM. Lo storage interno è affidato a ben 64 GB che possono essere ulteriormente aumentati fino a 256 GB per mezzo di una micro SD. Alcune componenti sono abbastanza datate, basti solo pensare che il processore montato sul dispositivo venne presentato ufficialmente alla fine del 2015. Da quel momento tantissimi smartphone cominciarono ad adottare tale soluzione, portando così nuovo spolvero a tutti i device di fascia media.

Pare che l’hardware scelto per Motorola One sia un pò come il vino: più invecchia e più diventa buono. E’ proprio quello che ho pensato quando ho cominciato ad utilizzare questo smartphone, perchè le prestazioni mostrate quotidianamente sono state davvero ottime. Non mi sarei aspettato di trovare ancora una tale fluidità nello scorrimento fra i vari menù, così come non mi sarei aspettato una così alta affidabilità. Le applicazioni girano bene e non richiedono tempi lunghi per l’apertura. La RAM a disposizione, da questo punto di vista, aiuta sicuramente il sistema, ottimizzando così anche il consumo di batteria.

La GPU è una Adreno 506, con frequenza pari a 650 MHz. Nonostante tutta l’innovazione apportata in pochi anni nel mondo videoludico, questa componente riesce ancora a soddisfare tutte le più comuni esigenze. Real Racing 3 e PUBG mostrano un discreto frame-rate, pur non girando con un livello di dettagli massimo. Sui titoli meno energivori come Brawl Stars, invece, è possibile giocare molto tranquillamente e senza intoppi.

Benchmark

Software

Motorola One rientra pienamente nel progetto Android One, che vuole che su questi device sia montata una versione appositamente sviluppata dal team di Google. Sullo smartphone in questione troviamo, quindi, Android 9 Pie e patch di sicurezza aggiornate al 1 Gennaio 2019. Sebbene l’interfaccia sia praticamente uguale a quella implementata sui Pixel, Motorola ha comunque deciso di personalizzare ulteriormente l’esperienza di questo software. Sono state aggiunte, infatti, le Moto Actions ed il Moto Display. Entrambe non stravolgono completamente il sistema, pur apportando alcune comode scorciatoie. Nella schermata di sblocco, ad esempio, è attiva una funzione che permette di visualizzare rapidamente le ultime notifiche, potendo anche interagire con esse in maniera rapida. Con un gesto, inoltre, è possibile accendere all’istante la torcia o aprire direttamente la fotocamera.

La piccola barreta bianca in basso, posizionata nella barra di navigazione, funge da centro nevralgico per tutte le operazioni più comuni. Cliccando su di essa si torna direttamente alla home, mentre una pressione prolungata attiva Google Assistant. Se si procede con uno swipe verso l’alto si accede al multitasking e continuando il movimento fino al termine dello spazio è possibile visualizzare tutte le applicazioni installate nel sistema. Per scorrere tra i contenuti recenti in modo più veloce sarà necessario effettuare uno swipe verso destra, tenendo premuto sempre sulla barra centrale. A quel punto l’interfaccia mostrerà una serie di schede afferenti a tutte le applicazioni già aperte.

Il notch è gestito abbastanza bene, soprattutto durante la visione di video su Youtube. All’interno di questa applicazione è possibile, infatti, espandere l’immagine fino a coprire interamente tutto il display. Tenete conto del fatto che, inoltre, il prodotto possiede la certificazione Widevine L1, così da poter fruire dei contenuti Netflix e Amazon Prime Video alla massima risoluzione possibile.

Qualità fotografica

Sono due le fotocamere posteriori presenti sullo smartphone. Il sensore principale è da 13 mega-pixel con apertura f/2.0, mentre quello secondario è solo da 2 mega-pixel con apertura f/2.4. Quest’ultimo viene utilizzato semplicemente per analizzare la profondità di campo della scena. A dividere i due moduli troviamo, inoltre, il singolo flash LED, incastonato all’interno della scocca.

La qualità espressa dall’intero comparto è sufficientemente buona. E’ bene precisare che, però, la fotocamera secondaria non è così utile, in quanto l’effetto bokeh risulta essere poco efficace in quasi tutte le situazioni. Durante le ore diurne, comunque, è possibile ottenere scatti privi di grandi imperfezioni, con i colori che generalmente sono abbastanza fedeli alla realtà. Il contrasto, in ogni caso, non è così accentuato ed il sistema tende a mantenere sempre un certo equilibrio. Nelle condizioni di luce più complicate, però, il sistema tende a sovraesporre troppo le porzioni maggiormente illuminate, costringendoci ad utilizzare la funzione HDR. Grazie ad essa verrà modificato completamente il bilanciamento dei vari parametri, salvando una foto che alternativamente sarebbe stata quasi da eliminare. High Dinamic Range automatico può essere mantenuto attivo, pur tenendo conto del fatto che in varie circostanze il sistema non prenderà sempre la miglior decisione possibile.

HDR
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Quando cala la luce e sopraggiunge la sera, il sensore principale accusa qualche problema. Aumenta il rumore fotografico e la gestione delle luci presenta qualche leggero difetto. Inquadrando zone non eccessivamente illuminate si riesce, comunque, ad ottenere un discreto risultato. Nel caso in cui si desideri riprendere un dettaglio o schiarire ulteriormente la scena, potrete affidarvi al flash LED monocromatico. Seppur il suo raggio d’azione non sia eccessivamente ampio, è gestito bene e non accusa problemi di sovraesposizione.

I video, infine, possono essere girati ad una risoluzione massima in 4K a 30 fps. E’ possibile anche servirsi, alternativamente, dei più canonici 1080p a 60 fps. In entrambi i casi l’autofocus PDAF lavora molto bene, mostrando una discreta fluidità. La stabilizzazione dell’immagine è, però, praticamente assente.

Selfie camera

Frontalmente trova spazio un sensore da 8 mega-pixel con apertura f/2.2. All’interno della tacca superiore è possibile scorgere anche il singolo flash LED, che non svolge purtroppo un buon lavoro. Tutte le foto scattate con l’ausilio di questa componente, infatti, mostrano una luce completamente errata. Le tonalità virano fortemente al giallo, come se il software non riuscisse a gestire per nulla il fascio di luce proveniente dal LED.

Durante il giorno la fotocamera frontale si comporta bene, mostrando un livello di dettagli sufficiente. L’interfaccia offre anche la possibilità di sfruttare l’effetto bokeh, gestito solo dal software. Da questo punto di vista è possibile notare come un’unico sensore sia molto più efficiente rispetto al doppio modulo posto sul retro. Tutti i contorni del soggetto sono, infatti, ben delineati. Lo sfondo non presenta particolari imperfezioni e, in generale, la resa finale è più che soddisfacente. E’ stato implementato anche l’HDR, che tende ad offrire una miglior luce sullo sfondo, mitigando alcuni problemi di esposizione.

HDR
HDR
HDR

Connettività

Motorola One è dotato di un modulo Wi-Fi 802.11a/b/g/n, 2.4 GHz + 5 GHz. Tutta la superficie della casa è stata coperta egregiamente, garantendo discrete prestazioni anche nei punti solitamente più difficili. Stesso discorso vale per la connessione dati, che con il 4G di Fastweb mi ha permesso di viaggiare costantemente in LTE. Ovviamente tra le tante bande è disponibile anche la banda 20. Il carrellino estraibile può ospitare contemporaneamente due nano SIM in 4G.

Il device possiede, inoltre, il Bluetooth 4.2 ed i moduli GPS/A-GPS/GLONASS/Galileo. Per quanto riguarda la prima componente, non ho registrato nessun problema in queste settimane di utilizzo. Lo smartphone è sempre rimasto connesso, infatti, con una Mi Band 2. Riguardo la navigazione satellitare, ho provato ad utilizzarla durante tutti gli spostamenti, sia in auto che con i mezzi pubblici. Posso assicurare che la sua affidabilità è molto elevata, mostrando un fix del segnale anche abbastanza rapido.

Sono presenti NFC e Radio FM.

Audio

Dal punto di vista multimediale, il suono sprigionato dallo speaker inferiore è appena sufficiente. Vi è una totale predilezione per le tonalità alte, a discapito dei bassi. Al massimo volume, poi, la potenza espressa è mediocre. Sotto un altro aspetto, è positivo il fatto che l’audio non venga distorto. Nel menù, in ogni caso, trova spazio la funzione Dolby Audio, che funge da equalizzatore. Grazie ad essa potremo personalizzare vari profili audio, differenziandoli in base al nostro utilizzo dello smartphone in ambito multimediale.

La capsula auricolare offre chiamate chiare e pulite, senza che si avvertano disturbi o interruzioni del segnale. Negli ambienti più affollati, però, si fatica leggermente a sentire cosa ci viene comunicato dall’altra parte del telefono.

Autonomia

Questo Motorola One possiede una batteria da 3000 mAh in grado di coprire tranquillamente tutta la giornata. Nel corso dei nostri test, siamo riusciti a totalizzare ottimi risultati, raggiungendo 6 ore e 30 minuti di schermo acceso su 15 ore complessive di utilizzo. Bisogna considerare che abbiamo utilizzato molto tutti i social principali, sfruttando i tempi morti per qualche sessione di gioco.

La ricarica del dispositivo è affidata ad un alimentatore con output pari a 5V/3A, 9V/2A, 12V/1.5A. Con il TurboPower di Motorola è possibile ottenere la seguente progressione:

  • 13:34 / 10% – 14:06 / 50%;
  • 14:06 / 50% – 15:15 / 100%.

In meno di 30 minuti riesce a portare il device al 50%, diminuendo progressivamente la potenza di ricarica. Mi sarei aspettato un risultato migliore ma l’ottima autonomia di questo device non vi costringerà a tenere sempre in mano un powerbank o il cavo di ricarica.

Conclusioni

Questo Motorola One è attualmente venduto su Amazon a meno di 190 euro. Per questa cifra è un assoluto best-buy, giocandosela a viso aperto con tutti i principali modelli della fascia media del mercato. I concorrenti principali possiedono il marchio Xiaomi e sono certificati Android One, quindi parliamo del Mi A2 e, soprattutto, del Mi A2 lite. Quest’ultimo presenta anche lo stesso processore montato sul Motorola. Sebbene l’autonomia sia leggermente migliore sulla controparte Xiaomi, il resto delle caratteristiche sono confrontabili.

Per tutti quegli utenti che ancora non hanno troppa fiducia in un marchio asiatico poco conosciuto nella grande distribuzione, questa è la soluzione migliore. Sono comunque presenti alcuni difetti ma anche tanti pregi. La presenza di un modulo NFC per i pagamenti non è da sottovalutare, così come la stabilità del sistema in ogni situazione.

Tra gli Android One presenti sul mercato, Motorola One può dire la propria, rappresentando una delle più valide alternative del panorama smartphone.

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