Alcune ore fa, Widevine L3 – il sistema di sicurezza dei contenuti digitali offerto da Google – è stato hackerato da David Buchanan, ricercatore di sicurezza che ha voluto mettere alla prova il celebre DRM utilizzato per molteplici servizi, tra cui Netflix, Hulu, HBO e Amazon Prime Video.
Vale la pena ricordare che Widevine L3 è il software utilizzato per i contenuti a bassa risoluzione (ben diverso dalla versione superiore L1, decisamente più sicura). Secondo quanto riportato su Twitter da Buchanan, il DRM di Google sarebbe compromesso al 100%, anche se non vengono forniti ulteriori dettagli.
Il ricercatore sottolinea che si è trattato di un’azione incredibilmente semplice e dichiara di non aver ancora messo le mani su Widevine L1. Speriamo che quest’ultimo si riveli effettivamente più sicuro, in quanto rappresenta il DRM più importante per Netflix e gli altri servizi di streaming.
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Il fatto che L1 sia stato hackerato implica che i contenuti protetti dal DRM potrebbero essere riprodotti senza alcun problema da terze parti; al momento manca ancora una risposta da parte di Google e non è chiaro se Mountain View sia stata avvertita prima di rendere noto il problema. Resta il fatto che il ricercatore dichiara che il difetto non sia risolvibile con un aggiornamento del software.
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