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Recensione cuffie wireless Divacore Nomad e Nomad+

In questo ultimo periodo le cuffie wireless hanno raggiunto una maturità che ha permesso di abbassare notevolmente il loro prezzo. Esistono diverse alternative ed ora a fare la differenza non è solo la qualità audio ma anche le funzionalità che queste possiedono. Oggi abbiamo provato le Divacore Nomad.

Recensione cuffie wireless Divacore Nomad e Nomead+

 

Unboxing

All’interno della confezione troviamo la seguente dotazione:

  • Cuffie Divacore Nomad/ Nomad+;
  • case di ricarica da 420 mAh / 5000mAh;
  • cavo USB / microUSB;
  • adattatori padiglioni auricolari;
  • manualistica.

 

Design e qualità costruttiva

Il case delle Nomad  è davvero bello, leggero, realizzato in plastica con colorazione bianco opaco, leggermente gommato quindi non scivolano ed ad aiutare nell’ergonomia ci sono i bordi smussati. Sul retro il design è molto essenziale, pulito peccato solamente che nella parte frontale ci sia un logo piuttosto discutibile perché non è il marchio dell’azienda ma una soluzione un po’ banale per permettere la visione dei led delle cuffie. Sempre parlando dell’illuminazione oltre a quest’ultima è presente un altro piccolo led sotto all’ingresso microUSB che ho trovato non fondamentale. Le Nomad+ hanno un case più grande ed ingombrante perchè al suo interno c’è una batteria da 5000mAh che consente di poterlo sfruttare anche come powerbank grazie alla porta USB a grandezza standard. C’è inoltre la porta MicroUSB e il tasto power che consente di attivare quattro led per verificare lo stato di carica. Qualità costruttiva che non brilla, buona la calamità che tiene salde le cuffie ma in rapporto al prezzo ci si aspettava di più.

Funzionalità

Dal pulsante fisico delle cuffie è possibile interagire nei seguenti modi: premendo una volta si mette in pausa, con due tocchi è possibile passare al brano successivo o precedente mentre con tre tocchi si attiva la modalità “sport” ovvero una tecnologia che abbiamo visto su cuffie top in grado ,grazie ad un microfono collocato sulle cuffie, di unire la riproduzione musicale con ciò che viene catturato esternamente: un aspetto molto utile quando si è all’aperto per muoverci in sicurezza. Il difetto di questa tecnologia è che porta a parecchio rumore di fondo e c’è della latenza che porta ad un effetto di eco.

Qualità audio e connettività

La qualità audio è buona ma nulla di più, per il suo prezzo è anche sotto alle aspettative. Bassi un po’ troppo spinti, volume alto senza particolari distorsioni ma non troppo definito, è poco corposo e leggermente metallico. Come accennato precedentemente, inoltre, quando si attiva la modalità sport, c’è parecchio rumore di fondo e l’ascolto diventa davvero poco piacevole.

Autonomia

Buona l’autonomia, le cuffie si scaricano dopo circa 12 ore ( l’azienda ne dichiara 15 ) e il case ha una batteria al suo interno da 420mha. Forse dato il prezzo e le dimensioni ci poteva stare qualcosina di più ma nel complesso l’autonomia non è assolutamente un punto negativo. Le Nomad+ invece vantano una batteria da 5000mAH che consente molteplici cicli di carica ma l’autonomia delle cuffie è identica.

Conclusioni

Sarebbero delle cuffie interessanti se non fosse per il prezzo che rovina un po’ tutto. Le Nomad costano 99 euro mentre le Nomad+ addirittura 119 euro e considerando le numerose alternative è difficile al momento consigliarle soprattutto se poi le funzionalità aggiunte non sono ancora mature.

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