Lo scorso novembre ha fatto scalpore la notizia della violazione della sicurezza degli hotel Marriott, in cui era stato esposto a causa di un attacco hacker un database di prenotazioni con i dati di oltre 500 milioni di ospiti dal 2014. Ed ora arriva una nuova stima: si parla di circa 383 milioni con 5.25 milioni di numeri di passaporto rubati.
Nonostante il ridimensionamento delle stime resta una delle più grandi violazioni di dati personali nella storia degli USA, specialmente per un motivo parecchio conosciuto. La celebre catena Marriott è nota come la preferita del governo statunitense e non solo (si parla anche di membri dell’esercito). Per questo motivo il Data Breach assume contorni ancora più gravi.
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I dati rubati comprendono nomi, indirizzi, numeri di telefoni, informazioni sulle carte di credito, e-mail, numeri di passaporto e dettagli in merito ai viaggi delle vittime. Inoltre sembra che siano stati sottratti anche 20 milioni di numeri di passaporto crittografati. Tuttavia Marriott sostiene che non vi sono prove che questi siano stati effettivamente decrittati.
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Ma chi c’è dietro l’attacco alla catena di hotel? Secondo varie testate, le autorità pensano che dietro tutto questo ci sia la Cina; nonostante ciò il Dipartimento di Giustizia e quello di Stato non hanno assolutamente confermato la cosa.
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