La compravendita di FIFA Points è da sempre un argomento piuttosto controverso nel mondo videoludico. Da un lato abbiamo una community fra le più popolose del settore, dall’altro chi addita il tutto come gioco d’azzardo. Un punto di vista, quest’ultimo, che in Belgio è diventato realtà dopo l’intervento delle autorità. A seguito della decisione presa nelle scorse ore, a partire dal 31 dicembre EA non può più vendere la valuta digitale utilizzata su FUT sul terreno belga.
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La decisione presa dal governo belga non riguarda strettamente i FIFA Points, quanto piuttosto il fenomeno delle loot boxes. Per chi non fosse pratico dell’argomento, una loot box è una scatola dal contenuto più o meno randomico acquistata con valuta (solitamente acquistata a sua volta ma con valuta reale).
Sempre in Belgio sono mesi che aziende come Blizzard, 2K Games e Valve si sono viste obbligate a rimuovere questa meccanica. Per le autorità belga quello delle loot boxes è un mercato paragonabile a quello del gioco d’azzardo, in quanto l’acquirente non ha cognizione di cosa stia effettivamente comprando. Senza considerare le basse percentuali di trovare l’oggetto desiderato anziché l’ennesimo loot inutile. Adesso sarà interessante vedere se anche altre nazioni la penseranno così o meno.
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