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AGCOM contro Booking.com: prezzi e sconti fuorvianti

Uno degli enti più importanti in Italia quando si parla di tutela dei diritti dei consumatori è l’AGCOM. Basti pensare che il suo lavoro ha recentemente riportato la fatturazione mensile anziché a 28 giorni ed evitato ulteriori aumenti, obbligato Amazon a mettersi in regalo lato spedizioni, ripristinato la libertà di scelta del modem ed altro ancora. E adesso ha nel miritoBooking.com, la celebre piattaforma di prenotazione per hotel e simili, la quale è accusata dal Garante di fornire dati fuorvianti ai propri utenti.

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AGCOM si scontra con Booking.com: ecco il perché

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Come indicato nel bollettino redatto dall’Autorità arante della Concorrenza e del Mercato, la questione è legata a varie pratiche commerciali scorrette. Per prima viene segnalata una visualizzazione dei prezzi fuorviante, in quanto non comprenderebbero costi aggiuntiviche farebbe venir meno la convenienza delle offerte. Proseguendo, vengono criticate le modalità di ordinamento dei risultati di ricerca, non spiegati chiaramente, nei quali avrebbero priorità il peso delle commissioni che Booking.com riceve da parte delle strutture.

Fuorvianti sarebbero anche gli sconti, con differenze che non differirebbero rispetto ai costi standard proposti dalle strutture in altri periodi dell’anno. Inoltre, viene messa in dubbio l’effettiva scarsità di alloggi indicata in una località in una determinata data, con informazioni incomplete a riguardo. Anche la pre-autorizzazione della carta di credito richiesta in fase di pagamento sarebbe dannosa in quanto costo implicito per l’utente, andando a ridurre il plafond della carta per un lasso di tempo.

Per concludere, AGCOM accusa i professionisti appartenenti al gruppo Booking.com di aver ostacolato l’esercizio dei diritti contrattuali dei consumatori per quanto riguarda l’overbooking e i reclami della clientela nel caso in cui la struttura non rispetti quanto pubblicizzato negli annunci. Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi da ambo le parti.

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