Per via del sempre più ampio trend che vede la sparizione (argh) dell’ingresso mini-jack dai dispositivi mobili, il mercato delle cuffie true wireless si sta facendo più interessante e competitivo. Ne sono un perfetto esempio le PaMu Scroll, un prodotto che ha convinto così tanto la community da fare record di incassi su Indiegogo, riuscendo ad ottenere fondi superiori ai 2.8 milioni di dollari (nel momento in cui scrivo). La curiosità era molta, quindi, ed abbiamo così avuto modo di provarle: se siete curiosi di scoprire se siano effettivamente considerabili le rivali delle Airpods, scopritelo nella nostra recensione.
All’interno della confezione troviamo la seguente dotazione:
Le PaMu Scroll sono forse le cuffie più particolari che abbia mai provato. Non tanto per le cuffie in sé, dalle forme tradizionali, quanto per la custodia in pelle che le contiene. Il look ricercato dall’azienda è decisamente vintage in questa colorazione definita Rock’n’Roll, con striature che accentuano l’effetto del rivestimento. Qua è questione di gusti, viste le differenze marcate fra le varie tinte disponibili: personalmente preferisco la variante Graphene. Pur avendole trasportate in tasca e zaino, non si notano segni di usura, il ché è un bene. Idem per le cuffie, che mi sono cascate due volte senza danni. Ma la parte che più mi ha lasciato sorpreso (in positivo) è l’apertura magnetica “scroll”, da cui deriva il nome.
La custodia si apre a mo’ di pergamena, rivelando le cuffie all’interno, risposte nell’alloggiamento con pin magnetici per la ricarica. Le cuffie hanno dimensioni piuttosto contenute, in plastica e con un peso di soli 5 grammi, risultando discrete una volta indossate rispetto ad altre cuffie di questo tipo. Inoltre, la certificazione IPX6 offre un certo grado di protezione contro liquidi e polvere, permettendo di utilizzarle anche sotto la pioggia o nella doccia.
A differenza delle Airpods, le PaMu Scroll sono cuffie in-ear, con tutti i pro e contro del caso. Sono cuffie che è pressoché impossibile cadano dall’orecchio e che offrono un ottimo isolamento dall’esterno. D’altro canto, sono in-ear, appunto, e non tutti sono amanti di questo design che può essere considerato eccessivamente invasivo.
Le PaMu Scroll sono probabilmente fra le cuffie più stabili nella categoria true wireless e non solo. Effettuare il pairing è facilissimo: basterà estrarle, la cuffia sinistra si collegherà autonomamente a quella destra (dove c’è il modulo Bluetooth) e sarà possibile connetterle al proprio dispositivo. Una volta finito l’ascolto basterà reinserirle nella custodia e queste si spegneranno ed inizieranno a ricaricarsi.
Per accenderle sarà sufficiente estrarle nuovamente: nessun tasto Power da premere, ma soprattutto nessuna disconnessione improvvisa fra le cuffie, il segnale resta stabile senza problemi. L’ottima stabilità del segnale coinvolge anche la connessione allo smartphone: grazie al supporto Bluetooth 5.0 le ho utilizzate con piacere con un Huawei Mate 10 Pro e non ho mai riscontrato alcun problema di segnale. Ed anche durante la fruizione di video su YouTube o Netflix non ho notato nessun lag rispetto alla fonte.
Non avendo tasti, la gestione audio avviene tramite tasti touch su ambedue gli auricolari. Con un tocco premiamo Play/Pausa o rispondiamo alla chiamata in arrivo, mentre con un doppio tocco possiamo attaccare alla chiamata, oppure passare alla traccia successiva o attivare Google Assistant. I controlli touch sono un compromesso: non mi hanno mai entusiasmato, ed anche qua non cambio idea.
A parte la mancanza dei controlli del volume, c’è un certo lag fra il tocco e l’azione e, viste le dimensioni ridotte, può capitare di sistemarsele e mettere in pausa una canzone per errore. A proposito di chiamate, molto buona anche la parte telefonica, con un discreto microfono ma soprattutto l’audio stereo in chiamata, una chicca non da poco nella fascia budget friendly.
Essendo cuffie true wireless, ho testato le PaMu Scroll principalmente in contesti mobile, utilizzando Spotify Premium per la musica online ma anche PowerAmp per quella offline ad alto bitrate. Ed è nella musica che si gode dei principali vantaggi del fattore in-ear, a partire dall’isolamento da rumori esterni.
Anche ciò contribuisce ad un ascolto corposo, ricco di frequenze e gamma dinamica nelle tracce, senza perdite verso l’esterno. Spingendole un po’ più all’interno del padiglione, poi, si gode di un’enfatizzazione delle frequenze basse, sia nel corpo che nell’attacco. Ma più in generale la riproduzione rimane bilanciata, per quanto ci sia un minimo accenno V-shaped.
Pur essendo piccole, le PaMu Scroll offrono una durata di ascolto modesta ma non insufficiente, con un’autonomia che si aggira attorno alle 3/4 ore di riproduzione continua. L’avviso acustico di scarica arriva praticamente a batteria finita, alché dovrete riporle nella custodia, la quale fornisce altri 2 cicli di ricarica. Oltre a ricaricare la custodia tramite la porta microUSB, l’azienda vende anche una basetta per la ricarica wireless (a 10$ in più).
Essendo una campagna Indiegogo, PaMu Scroll sono disponibili in fase Early Bird, ovvero poche unità ad un prezzo decisamente ridotto. Al momento il costo è di 49$, ma non appena lo stock sarà ultimato il prezzo dovrebbe passare a 149$, decisamente una cifra di altro calibro.
Al netto di questo fattore da valutare, devo dire che mi sento pienamente soddisfatto da queste PaMu Scroll. Di difetti evidenti non ce ne sono, al di là delle considerazioni personali riguardo estetica, controlli touch e design in-ear. Sono facili da usare, suonano bene, non perdono mai il segnale e fanno tutto bene. Non male a prezzo pieno, best buy a 49$.
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