Qualche mese fa vi avevamo proposto una configurazione da gaming compatta basata su AMD Ryzen 5 1500X ed RX580. Quest’oggi replichiamo ma con una build destinata esclusivamente al video editing. Si tratta di una configurazione caratterizzata dalla nuova CPU AMD Ryzen 7 2700X, ben 32 GB di RAM DDR4 ed una scheda video NVIDIA GTX 1070 Ti.
Visto il budget elevato ed il target d’utilizzo, non mi sono fatto problemi a scegliere componenti con un’ottima qualità. Come processore non potevo non scegliere l’AMD Ryzen 7 2700X, abbinato ad una scheda madre Gigabyte Aurus X470 Gaming Ultra. Essendo una soluzione destinata al video editing, non potevano mancare 32 GB di memoria RAM in configurazione di due banchi da 16 GB a 3000 MHz (facilmente portati a 3200MHz), in vista anche di un futuro upgrade a 64 GB.
Sul fronte grafico, con un po’ di indecisione, ho optato per una NVIDIA GTX 1070 Ti, visto il supporto CUDA di Adobe Premier. Il prezzo invitante e praticamente pari alla GTX 1070 classica mi ha fatto optare per la 1070 Ti, seppur in versione bi-ventola del brand Gigabyte. Tanto non verrà overclockata e stressata in lunghe sessioni di gaming; non che l’editing sia da meno, ovviamente.
Passando allo storage, ho optato per una doppia soluzione SSD NVME per il sistema ed un HDD classico per lo storage. Nel dettaglio, ho scelto un Samsung NVME 960 EVO da 500 GB, assieme ad un HDD da 2 TB a 7200RPM.
Per l’alimentazione mi sono affidato al validissimo EVGA B3 550W, con efficienza Bronze, mentre per il case ho scelto il Sharkoon TG5 Red, nella versione con vetro temprato e ventole rosse. Infine, come dissipatore ho invece utilizzato l’AMD Wraith Prism LED.
L’AMD Ryzen 7 2700x è il nuovo processore top di gamma della serie Ryzen 2, basata su un affinamento dell’architettura ZEN, che giunge all’evoluzione ZEN+. Le novità sono prevalentemente limitate ad un minimo incremento dell’IPC grazie al memory controller migliorato ed ad un ulteriore miglioramento dell’Infinity Fabbric. A seguire, troviamo anche frequenze più elevate, che spingono il nuovo Ryzen 2700x fino a 4.3 GHz in applicativi single/dual thread.
Migliorata anche la gestione della frequenza turbo dei core, ora più granulare e precisa. Tuttavia, il TDP passa a 105 Watt, complice delle frequenze più elevate, in parte dovute al processo litografico a 12 nm, meno denso rispetto al precedente 14 nm.
Il Ryzen 7 2700x prevede otto core fisici in grado di gestire 16 thread logici, operanti ad una frequenza base di 3.7 GHz, turbo all-core di 3.9/4 GHz e fino 4.3 GHz in single core grazie alla tecnologia XFR 2.0 di AMD.
Analizzando la reazione della CPU, caricando tutti i core/thread la frequenza turbo all-core si attesta attorno 3.95 GHz, con qualche calo a 3.9 e picco a 4.05 GHz.
Nelle operazioni single thread, invece, vengono rapidamente raggiunti i 4.3 GHz. Il TDP è pari a 105W e, nonostante il dissipatore in dotazione si comporti molto bene, si fa sentire durante gli stress test.
Le prestazioni offerte e registrate nei principali benchmark sono ottime se relazionate al prezzo a cui tale CPU è offerta sul mercato, visto che è in diretta competizione con il Core i7 8700K. In multi-thread non ha rivali, e in alcuni test riesce ad ottenere anche un discreto margine rispetto all’8700K. Perde invece su carichi single/dual-thread, viste le frequenze più spinte delle soluzioni Intel. Tuttavia, visto l’uso della macchina, prevalentemente adibita a workstation, il Ryzen 7 2700x si rivela una soluzione ottimale per carichi fortemente parallelizzati, quali il rendering, appunto.
Anche nel gaming si comporta molto bene, riducendo significativamente il gap della precedente generazione con le soluzioni Intel. Ma in questo settore Intel riesce ancora ad ottenere qualche manciata di FPS in più, specie se giocate in Full HD ed ad alti framerate (144 Hz). Salendo di risoluzione invece, le differenze spariscono praticamente.
A differenza della precedente generazione, i nuovi Ryzen consumano di più a seguito delle frequenze più aggressive. Parliamo di una decina di Watt in più durante gli stress test. Spingendo poi il processore con le nuove opzioni di Turbo Boost, si arriva a consumare anche una ventina di Watt più rispetto al “vecchio” 1800X. Numeri non preoccupanti, visto che siamo in ordini di grandezza ancora accettabili e prossimi anche a quelli della concorrenza.
Sul fronte temperature, complici i consumi maggiori, notiamo qualche grado in più, anche se il dissipatore in bundle, ovvero il Wraith Prism LED, fa il suo lavoro, mantenendo il Ryzen 7 2700X alle temperature adeguate.
Stressando la CPU con Prime95, infatti, si arriva con tutti gli 8 core operanti a 3.95 GHz ad una temperatura di picco di circa 76° C, dunque decisamente accettabile.
Mentre stressando sia CPU che GPU al massimo per “soffocare” il dissipatore ed il ricircolo dell’aria nel case, le temperature salgono significativamente. Con la combo Furmark e Prime95 sono arrivato a 76° C sulla GPU e quasi 85° C sulla CPU.
Sono valori un po’ alti che hanno comportato un lieve downclock del Ryzen 7 2700x ed con un leggero calo prestazionale. In ogni caso di stratta di un test davvero estremo ed irreale nell’uso quotidiano. Durante tale prova infatti, l’intero sistema è arrivato ad assorbire più di 400 W dalla presa di corrente.
Nell’uso quotidiano non ci sono problemi, in quanto anche in rendering di media durata le temperature della CPU rimangono abbondantemente al di sotto dei 70° C, mentre nel gaming si oscilla attorno i 50-55° C. Stesso discorso per la GPU, che rimane ben fresca e silenziosa anche sotto stress con temperature prossime ai 65-70° C.
Due parole sulla silenziosità. Il Wraith Spire LED nell’uso quotidiano non si fa sentire, mentre la ventola diventa ben udibile con carichi medio alti che vanno ad impegnare la CPU. La scheda video invece, quando inutilizzata è praticamente “fanless”, mentre sotto stress si fa sentire, ma non in maniera troppo preoccupante.
I nuovi AMD Ryzen di seconda generazione hanno colmato in parte il gap frequenziale con Intel, pur mantenendo consumi accettabili e prezzi davvero competitivi. Migliorata anche la dotazione, visto che ora tutti i modelli hanno in bundle il dissipatore. Ormai anche in gaming le differenze sono davvero minime se non in certi ambiti specifici, mentre sul fronte delle prestazioni multi-thread Ryzen vanta un discreto vantaggio sulla medesima fascia di prezzo.
Non ho potuto fare test specifici nel gaming con la GTX 1070 Ti per via delle tempistiche estremamente ristrette, ma non dovrebbero esserci problemi nel gaming al massimo dettaglio in Quad HD. Buoni anche i consumi, maggiori del vecchio 1800X di pochi watt ma accettabil, così come le temperature.
Costo complessivo della build ad oggi (21 giugno): 1706.42€. Il prezzo potrebbe subire variazioni (in positivo o negativo) in futuro.
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