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GDPR: da oggi in vigore il nuovo regolamento sulla tutela dei dati personali

A pochi mesi dalla tempesta mediatica sollevata dal Data Gate, arriva una notizia importantissima in materia di privacy. Infatti, in data odierna, è stato varato il nuovo regolamento per la privacy valido per tutti i cittadini dell‘Unione Europea. Il GDPR (General Data Protection Regulation) è infatti considerato uno dei più avanzati in tema di tutela dei dati, tanto da essere applicato anche al di fuori dell’UE.

IL GDPR è considerata una garanzia per la sicurezza degli utenti

Il testo, che consta di più di ben 99 articoli è strutturato in ben 11 capi, ognuno dei quali riguardanti determinati soggetti. Sarebbe chiaramente impossibile – ed anche inutile – analizzare il documento per intero, quindi ci concentriamo sugli obbiettivi e sull’impatto che questo avrà nel rapporto (asimmetrico) tra utenti ed operatori di settore. A prima vista pare che ci si trovi di fronte ad un’informativa sulla privacy più ampia e dettagliata, ma non è così. Con il nuovo regolamento gli utenti dovrebbero sapere in mano a chi sono i propri dati, con quali finalità vengono trattati e per quanto tempo.

Il GDPR riconosce anche due diritti fondamentali allo stato attuale: il diritto all’oblio e la portabilità dei dati. Il primo – come suggerisce il nome – garantisce il diritto alla cancellazione dei dati personali presenti sulle piattaforme, mentre il secondo garantisce il diritto di ricevere i dati personali in una forma di uso comune e su un dispositivo proprio con la possibilità di trasferirli ad un altro proprietario. Per la prima volta si parla di diritti dei minorenni in rete, infatti viene tracciato un solco importantissimo: 16 anni. Per il GDPR chiunque navighi sotto quell’età, necessita del consenso dei genitori.

GDPR: cosa rischiano le aziende o pubbliche amministrazioni che non ottemperano alla normativa?

Anche sotto il profilo sanzionatorio si aggiorna e diviene più severo. Infatti secondo il documento, coloro i quali entrano in possesso di dati da “tutelare” e non rispettano la normativa, incorrono in multe salatissime. Si parla di sanzioni fino a 20 milioni di euro o nel caso di un’impresa del 4% del fatturato annuo mondiale. Chiaramente le nozioni perfezionate da questo decreto ne sono tantissime, dal momento che il GDPR traccia un importante cambio di prospettiva sociale. Soprattutto in relazione alle aziende, le quali sono chiamate a trattare con più attenzione la sicurezza e la protezione dei dati visto i costi che un incidente potrebbe comportare.

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