Si apre un nuovo capitolo del caso Cambridge Analytica, la società accusata di aver manipolato le ultime elezioni politiche statunitensi sfruttando i dati di un elevato numero di utenti di Facebook. Finora sembrava che i profili incriminati fossero circa 50 milioni, ma Mark Zuckerberg ha cambiato le carte in tavola. Con una recente dichiarazione ha svelato che il furto di dati comprenderebbe ben 87 milioni di profili.
Mentre cominciano a prendere forma le prime misure per impedire che si ripeta uno scandalo del genere, che sta avendo ripercussioni non indifferenti per il colosso social, Mark Zuckerberg torna a parlare di Cambridge Analytica. Questa volta arriva una precisazione in merito ai profili social colpiti dal furto dei dati: non 50 milioni, come inizialmente stimati, ma 87 milioni. Partendo dai 270 mila account di Facebook ottenuti dall’azienda tramite l’app This is Your Digital Life (di Aleksandr Kogan), grazie alla rete di amicizie si sarebbe arrivati a questo numero stratosferico. Un numero che comprende anche 214 mila italiani.
Mark Zuckerberg precisa che si tratta di una stima in eccesso e che le indagini interne del social network sono tutt’ora in corso. Tra le precauzioni prese dalla compagnia, sembra che siano stati bloccati i troll russi; inoltre, il numero di persone che si occupa delle sicurezza salirà “presto” dalle 15 mila alle 20 mila unità. Nel frattempo, il fondatore della celebre piattaforma social è atteso davanti alla Commissione dell’Energia e del Commercio della Camera degli Stati Uniti mercoledì prossimo. Si tratterà di una testimonianza importante in merito alla questione privacy e al trattamento dei dati degli utenti.
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