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Recensione Zolo Liberty+ e confronto con Zolo Liberty

Mettiamoci l’anima in pace: lo standard mini-jack è quasi un ricordo in ambito smartphone. Prima ce ne facciamo una ragione, meglio è per la nostra sanità mentale. Scherzi a parte, come arginare questa scelta del mercato? Tolti i pochi pratici adattatori USB Type-C, l’unica opzione fattibile è acquistare delle cuffie wireless. Ecco perché, dopo aver provato il modello base, nella recensione di oggi vi parliamo delle Zolo Liberty+. Varrà la pena spendere di più ed optare per il modello superiore?

Recensione Zolo Liberty+ e confronto con Zolo Liberty

Unboxing

Leggere differenze nella confezione, che contiene la seguente dotazione:

  • Zolo Liberty+;
  • dock portatile per la ricarica;
  • cavo microUSB con trama intrecciata;
  • 4 paia di gommini standard di ricambio;
  • 3 paia di gommini GripFit di ricambio;
  • manualistica.

Design e qualità costruttiva

La prima sensazione che si ha andando ad usare le Zolo Liberty+ è di maggiore qualità, seppur il gap non sia troppo palese. L’aspetto più di pregio rispetto al modello precedente è sicuramente la dock di ricarica. Assemblata in metallo anziché in plastica, presenta anche una fresatura satinata tutta attorno: si sa, anche l’occhio vuole la sua parte.

Seppur abbia dimensioni inferiori, il peso è di 103 g, rispetto ai 90 g della dock precedente. Questo per via della batteria maggiorata, di cui parleremo più avanti. Ad essere pignoli, le cuffie non sono facilissime da estrarre dalla custodia, visto il poco spazio a disposizione. Nessuna differenza, invece, per il coperchio, sempre magnetico e piuttosto affidabile. Rimangono anche i 3 LED frontali, i quali ci mostrano lo stato di carica della dock: basterà scuoterla o alzarla per accenderli.

Anche le cuffie sono leggerissimamente più pesanti, ma è più che altro la vestibilità che risulta leggermente penalizzata. Le Liberty standard hanno una forma che si adatta meglio al padiglione auricolare, anche se basterà provare i numerosi gommini a disposizione per adattarle al meglio.

Fortunatamente è stato migliorato il tasto che, ricordiamo, è soltanto cliccabile. Il click è adesso un po’ più morbido, anche se continuo a non condividerne a pieno il posizionamento. Per quanto il touch sarebbe più funzionale, capisco l’esigenza di mantenere i costi più contenuti. Però un tasto che per essere cliccato non spinga ancora di più la cuffia nell’orecchio sarebbe cosa gradita.

Connettività

A differenza di tante (troppe) cuffie Bluetooth, le Zolo Liberty+ (così come la variante più economica) hanno una discreta fluidità quando si parla di connessione. Una volta effettuato il pairing con un determinato dispositivo per la prima volta, ogni volta che il BT sarà attivo e le estrarremo dalla dock queste si connetteranno automaticamente piuttosto velocemente.

Ed è qua che troviamo un’altra novità, ovvero l’implementazione dello standard Bluetooth 5.0 anziché 4.2. Tutto molto bello, peccato che all’atto pratico non abbia riscontrato differenze. Certo, la connessione è adesso decisamente più stabile e priva di interruzioni rispetto al modello precedente. Ma si tratta più di una mancanza delle Liberty standard piuttosto che un merito delle Liberty+, a mio modo di vedere.

Comunque, il range di copertura è molto buono: circa 10/15 metri all’aperto, mentre al chiuso circa 5/6 metri, anche se dipenderà da quanti ostacoli ci sono nel mezzo. Il lag di riproduzione c’è, ma non è fastidioso.

Un altro “vantaggio” delle Liberty+ è la presenza di un app dedicata. Si chiama Zolo Life e potete scaricarla gratuitamente sia per Play Store che App Store. Uso le virgolette perché i vantaggi derivanti dall’app non sono poi così evidenti. È sì presente un equalizzatore, ma con soltanto 5 presets e nessuna possibilità di personalizzazione.

Abbastanza comoda l’opzione Transparency, con cui catturare i suoni ambientali tramite i microfoni delle cuffie e riprodurli in tempo reale. Una funzione adatta a chi fa attività all’aperto ma non aspettatevi una qualità sopra la media. Abbiamo poi l’Anti-loss, ovvero un alert nel caso in cui ci si allontani dal dispositivo connesso.

Qualità audio

Grazie a dei driver sempre in grafene ma stavolta da 6 mm, ho riscontrato un miglioramento dell’audio riprodotto. Se nel caso delle Liberty c’era una a tratti fastidiosa enfatizzazione delle frequenze basse, qua la situazione migliora. Si nota sempre una predisposizione ai bassi ma in maniera meno marcata, per la felicità degli amanti dell’equalizzazione flat. Questo deriva dalle dimensioni maggiorate, all’interno delle quali le basse vengono gestite meglio.

Liberty+ (sx), Liberty (dx)

Autonomia

Come anticipato, le Zolo Liberty+ godono di una migliore autonomia. In realtà le cuffie a sé stanti offrono una durata sempre attorno alle 3/4 ore, a seconda del volume utilizzato. Il vero bonus lo si ha con la dock, all’interno della quale troviamo una batteria che garantisce circa 48 ore di utilizzo. Per ricaricarla dovremo usare la porta microUSB a 5V 1.5A sul lato. Inserendo al suo interno le cuffie, basteranno circa 10 minuti di carica per avere 1 ora di autonomia.

Recensione Zolo Liberty+ – Conclusioni e prezzo

Se state cercando delle cuffie che vi garantiscano un’autonomia superiore alla media, soprattutto in situazioni in cui non avete a disposizione una presa elettrica, vi consiglio caldamente le Zolo Liberty+, Certo, il prezzo di circa 130 euro non è più così competitivo come i 90 euro per le Liberty base. Tuttavia, le proposte di fascia superiore arrivano a costare anche 100 euro di più.

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