Nuove polemiche in arrivo per la questione Cambidge Analytica. Sembra che Mark Zuckerberg, storico co-fondatore di Facebook, si sia rifiutato di comparire dinanzi alla Commissione del Parlamento inglese in merito al recente scandalo e sulla tutela della privacy dei dati del social network.
Al posto di Mark Zuckerberg, il Parlamento inglese riceverà Mike Schroepfer (Chief Technology Officer) oppure Chris Cox (Chief Product Officer). Il CEO di Facebook è stato convocato personalmente dalla DCMS, la Commissione per lo sport, il digitale, i media e la cultura del Parlamento inglese; quanto accaduto con la nota compagnia Cambridge Analityca è di una gravità indicibile ed è necessario che a parlare sia un dirigente di livello senior, in modo da fornire un quadro più accurato della situazione. Non la pensa allo stesso modo Zuckerberg, il quale avrebbe declinato l’invito. I già citati Schroepfet e Cox sarabbero in grado di fornire risposte più meticolose rispetto al CEO.
Nel frattempo, la Federal Trade Commission statunitense ha aperto un’inchiesta su Facebook, facendo crollare il titolo in borsa. L’indagine dell’FTC passerà al vaglio le pratiche della società in merito alla tutela della privacy dei dati degli utenti. Le azioni di Facebook hanno perso un altro 5%, dopo una settimana nera a causa dello scandalo Cambridge Analityca. Inoltre sussiste un ennesimo rischio per il colosso social.
L’FTC potrebbe chiamare in causa l’accordo sulla tutela della privacy siglato nel 2011 tra la Commussione USA e Facebook. Il mancato adempimento di quest’ultimo prevede il pagamento di una somma fino a 40 mila dollari per ogni violazione. Facendo due conti – circa 50 milioni di utenti sono stati vittima della bufera della scorsa settimana – per la compagnia sarebbe un danno economico non da poco.
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