Se pensiamo ad un browser a caso, il primo pensiero non può non cadere su Google Chrome. Infatti, sia la versione desktop che la sua controparte Android, sono di certo i rappresentanti della categoria più conosciuti e utilizzati dagli utenti. A quanto pare, sembra che siano in arrivo dei corposi cambiamenti per il browser dell’azienda di Mountain View. Il 2018 porterà una vera e propria “rivoluzione”, tra il supporto HDR e tanti nuovi contenuti. Andiamo a scoprire insieme cosa succederà!
Il prossimo anno porterà con sé un rinnovamento senza precedenti per il browser di casa Google. Chrome si arricchirà di nuove feature che faranno – letteralmente – gioia degli utenti più esigenti.
In primis, il colosso statunitense dice no al code injection. In pratica, alcune applicazioni di Windows interagiscono con Chrome iniettando codice, in modo da funzionare correttamente. Adesso invece, con questa nuova funzionalità – stando a quanto dichiarato dall’azienda – i crash causati dall’interazione del browser con app di terze parti dovrebbero diminuire del 15%.
Un’altra introduzione parecchio gradita, sarà la presenza di un adblocker direttamente all’interno di Chrome. In questo modo gli utenti che vogliono bloccare le pubblicità invasive non avranno bisogno di ricorrere ad estensioni di dubbia provenienza.
Inoltre, così come avviene su varie piattaforme social, il browser fermerà la riproduzione audio automatica durante l’esecuzione di un video. Infine, verrà implementato il blocco dei redirect, in modo che i siti non possano reindirizzarci ad una nuova pagina web senza il nostro consenso.
Oltre a questi grandi cambiamenti, sembra sia in arrivo anche un’ennesima nuova funzionalità. Sembra che Chrome per Android potrà beneficiare del supporto ai video HDR – come avviene già con app come YouTube e Netflix. Il team di XDA ha infatti scoperto alcune novità interessanti all’interno del codice sorgente di Chromium, il browser open source su cui si basa Chrome e sviluppato proprio da Google. Sembra che la piattaforma web sarà in grado di estrarre i metadati HDR dai video, inoltrarli a MediaCodec e riprodurre, quindi, video in formato VP9 Profile 2 (10 bit). Per quanto riguarda le tempistiche, anche in questo caso sarà necessario attende il prossimo anno.
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