Quando ci si appresta a fare la recensione di un prodotto come le Blue Ella la curiosità è molta. Sia per l’atipicità della costruzione che per il prezzo piuttosto elevato. Sì, perché stiamo parlando di una cifra attorno ai 700 euro: ne consegue che le pretese dell’acquirente siano piuttosto alte. Ma non perdiamo altro tempo e cerchiamo di capire qualità e target di queste cuffie.
Le Blue Ella si presentano in una confezione in cartonato, curata e con una dotazione fornita ma senza sorprendere. Al suo interno troviamo il seguente contenuto:
Da segnalare che i tasti + e – del controller sono compatibili soltanto con dispositivi Apple, mentre quello Play anche con Android. Sarebbe stato preferibile avere piena compatibilità.
Il design delle Blue Ella può essere visto come un ibrido. Se da un lato si nota un certo feeling sci-fi, dall’altro le finiture ed i colori poco appariscenti rendono il tutto abbastanza sobrio. Come anticipato, queste cuffie over-ear presentano una costruzione piuttosto particolare sotto diversi aspetti.
Le Blue Ella sono assemblate principalmente in metallo ed i padiglioni presentano una finitura liscia con effetto glossy. Stiamo parlando di cuffie con padiglioni chiusi e poco propensi a far trapelare il suono verso l’esterno. Al contrario, l’isolamento dall’esterno è nella media.
Questi presentano un rivestimento in simil-pelle (lo stesso dell’archetto), piuttosto morbido ed il giusto confortevole. Tuttavia, le dimensioni non compattissime ma soprattutto il peso di circa 480 g si fa sentire dopo più di un’ora di ascolto. Insomma, non sono cuffie totalmente pensate per essere utilizzate in portabilità. Ma non è nemmeno il loro target specifico, data la tecnologia utilizzata di cui parleremo a breve.
A facilitarne la vestibilità viene in aiuto il meccanismo dell’archetto. Questa è forse la principale peculiarità costruttiva delle Blue Ella, dato che è possibile regolarle tramite ben 6 giunture. Tramite i quattro giunti superiori si agisce sulla larghezza, mentre con il paio più vicino ai padiglioni si ruotano gli stessi. Ciò consente di ottenere il miglior comfort possibile, sia da indossate che non. Infatti, una volta messe al collo potremo inclinare i padiglioni per non farli stare attaccati al volto: molto comodo.
Prima di parlare della qualità delle Blue Ella è doveroso specificare che sono cuffie con driver magnetici planari da 50 mm. Si tratta di una tecnologia inconsueta, utilizzata da poche aziende nel settore, fra cui il produttore di smartphone OPPO. Nella quasi totalità dei casi, le cuffie che possedete hanno dei canonici driver dinamici. Questi propagano il suono muovendo il diaframma tramite un magnete ed una bobina elettrica.
Similarmente, un driver magnetico planare muove il diaframma, qua molto più sottile, ma sfruttando due magneti posti ai due lati del diaframma. Ciò che ne consegue è che la vibrazione avviene in maniera più uniforme, causando (sulla carta) minore distorsione ed una migliore risposta in frequenza. Se voleste maggiori dettagli, vi consigliamo questo articolo piuttosto esaustivo con pregi e difetti di entrambi.
Le Blue Ella sono cuffie con impedenza da 50 ohm ed un range di frequenze da 20-20.000 Hz. Ne consegue che stiamo parlando di un prodotto che punta ad essere utilizzato con impianti di una certa potenza. Certo, è possibile utilizzarla anche tramite smartphone (fra poco capirete perché), ma le vere potenzialità le si apprezzano nel momento in cui le si collegano ad un amplificatore o un PC con scheda dedicata.
Durante l’ascolto di file non compressi si gode di un dettaglio piuttosto elevato, riuscendo a scorgere numerosi particolari sonori che magari in precedenza c’erano sfuggiti. Essendo una cuffia con padiglioni chiusi, il soundstage non risulta particolarmente ampio. Un aspetto che mi ha in parte deluso è una certa predisposizione alla distorsione ad alti volumi, o comunque una “chiusezza” del suono, come se fosse compresso.
Tuttavia, l’effetto stereofonico è più che sufficiente ed anche la spazialità degli strumenti è ben presente. Tutto quanto lo spettro di frequenze è riprodotto in maniera precisa, senza particolari predominanze: bassi rotondi, medi puliti ed alti cristallini.
Dato che le Blue Ella presentano un’impedenza di 50 ohm, teoricamente non sono molto indicate per uno smartphone o un lettore audio di fascia bassa. Ma l’azienda ha pensato anche a questo aspetto, integrando un amplificatore dedicato da 250 mW in grado di restituire un volume maggiorato.
Integrato nel padiglione sinistro, in corrispondenza del connettore del cavo abbiamo una rotellina. Su di essa sono disponibili 3 regolazioni, ovvero Off, On e On+. Quest’ultima offre un ulteriore boost nelle frequenze basse. Utilizzando soltanto “On”, invece, si agirà soltanto sul volume.
La batteria integrata è un’unità da 1000 mAh. Ciò garantisce un’utilizzo con amplificatore acceso di circa 10 ore, ovviamente a seconda del volume utilizzato. Nel caso in cui si smetta di ascoltare musica, l’amplificatore si disattiverà automaticamente per risparmiare batteria. La ricarica avviene in circa 3/4 ore e nel mentre vedrete il LED sotto alla griglia con il logo Blue pulsare di bianco.
Quando si spendono 750 euro per un paio di cuffie è più che lecito aspettarsi prestazioni ben al di sopra di proposte di fascia inferiore. Utilizzando per diversi giorni queste Blue Ella, però, non ho avvertito quella scintilla che mi facesse digerire un prezzo del genere.
Non fraintendetemi, la qualità c’è e si sente, soprattutto se si ha un orecchio allenato. E per quanto l’amplificatore dia alle cuffie una marcia in più, la portabilità è inficiata dal peso a tratti eccessivo. Inoltre sarebbe stata gradita la presenza di un controller inline compatibile anche con Android.
Ella è l'unica cuffia che unisce il dettaglio trasparente dei driver magnetici planari con l'impatto della tecnologia dinamica per offrire una sublime esperienza di ascolto dettagliata con immenso impatto emotivo. Ella massimizza il suono della tua musica con i driver planari magnetici avanzati,...
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