La storia fra Apple e Qualcomm continua con nuovi risvolti. Il produttore di Cupertino avrebbe accusato, ora, il chipmaker di San Diego di aver violato dei brevetti in alcune soluzioni commercializzate.
La violazione risale a delle precedenti soluzioni di Qualcomm, in particolare lo Snapdragon 800 e lo Snapdragon 820. I brevetti violati riguardano alcune implementazioni per il risparmio energetico che il chipmaker avrebbe violato, almeno secondo il brand di Cupertino. I rappresentanti del team di Apple sostengono che la compagnia avesse la proprietà intellettuale di questi brevetti incriminati ancor prima che Qualcomm iniziasse le azioni legali contro la compagnia. Ovviamente il problema di fondo sono i danni morali e di immagine che la compagnia californiana avrebbe accusato. La liquidità, infatti, sappiamo non essere un problema per il produttore.
Comunque, quella di Apple è una strategia legale abbastanza comune nella “patent war”. I più attenti ricorderanno che Samsung adottò una strategia davvero molto simile durante le numerose cause legali susseguitesi nel corso degli anni con la rivale per antonomasia.
Il motivo di questa guerra di Apple è abbastanza chiaro. Per ogni iPhone 7 venduto Apple ha dovuto – e deve ancora – il 10% delle revenue in Royalty, il che rappresenta un’entrata decisamente ridotta per la società. D’altra parte Qualcomm non è stata meno “crudele” da questo punto di vista. Ha richiesto il blocco di tutti gli iPhone di precedente generazione negli USA ed ha anche denunciato l’ex partner commerciale per una presunto passaggio di informazioni importanti ad Intel.
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