Android

Il capo di GeekBench afferma: “Android è troppo indietro rispetto ad Apple”

L’eterna lotta fra Android ed Apple non sembra voler mai terminare. Non che sia necessariamente un problema, la concorrenza fa sempre bene a tutti. E questa volta a riaprire il dibattito è nientedimeno che John Poole, nome sconosciuto ai più ma che rappresenta il fondatore di GeekBench, nota piattaforma di benchmarking.

Il capo di GeekBench critica le performance di Android rispetto ad Apple

Durante una recente intervista rilasciata da John Poole a Tom’s Guide, egli ha fatto il punto sulla situazione fra Android vs Apple. Ovviamente il paragone riguarda gli smartphone top di gamma dell’ecosistema di Google e quelli made in Cupertino. Prendendo in esame gli ultimi Galaxy Note 8 ed iPhone 8, le differenze prestazionali sarebbero troppo divergenti secondo il parere del CEO di GeekBench.

Ecco le sue affermazioni: “Quello che non capisco del tutto è perché le performance siano così stagnanti in ambito Android. Non vedo questi grandi salti in avanti. Al giorno d’oggi avete in tasca dei dispositivi in grado di fornire prestazioni da PC. Non c’è altro modo di vedere questa cosa. Non avrei mai pensato di usare il mio iPhone di prima generazione per editare video. Avrei creduto fosse folle.

I prodotti Apple sono più potenti di quelli Android: e quindi?

A questo punto in molti potrebbero giustamente replicare che è inutile avere smartphone potentissimi per poi utilizzarli per Facebook, WhatsApp e YouTube. E fin qui non c’è niente di male, anche nel mondo dei PC esistono soluzioni budget-friendly in grado di sostenere carichi leggeri senza grossi problemi. Ciò non toglie che una certa fetta di utenza abbia bisogno di dispositivi performanti, in grado di svolgere mansioni come editing foto/video, multitasking pesante e via dicendo. Volete qualche esempio? Li trovate nei grafici sottostanti.

E se le prestazioni offerte dall’iPhone 8, grazie al nuovo A11 Bionic, sono in grado di sorpassare addirittura quelle di un MacBook, lo stesso non si può dire nel mondo Android. Ed il perché è presto detto: chipset e software proprietari. Per la natura stessa dell’ecosistema Apple, il tutto è curato in prima persona dall’azienda stessa ed il tutto è cucito su misura. E non è un caso che il chipset proprietario Kirin 970 in arrivo su Huawei Mate 10 integrerà funzionalità all’avanguardia come l’AI presenti, appunto, sull’Apple A11.

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