In un mercato dove le vendite sono spartite principalmente fra top di gamma e smartphone low-cost, collocarsi nel mezzo non è sempre facile. E questo BQ Aquaris X, con un prezzo ufficiale di circa 289 euro si posiziona proprio in questa fascia. Ha quindi senso al giorno d’oggi optare per una soluzione di questo tipo o è preferibile spendere di più o di meno, a seconda dell’evenienza? Scopriamolo nella nostra recensione completa.
All’interno del box di vendita di BQ Aquaris X troviamo la seguente dotazione standard:
Partiamo con il dire che BQ Aquaris X è uno smartphone decisamente sobrio. Vuoi per il suo design classico, vuoi per i materiali plastici utilizzati, non si tratta sicuramente di un prodotto stiloso. Ma non è questo il suo obiettivo, vista, appunto, la plastica utilizzata. Piuttosto, è un telefono che non vi darà molte preoccupazioni, sia perché la plastica può risultare per certi versi più resistente del metallo ma soprattutto perché soffrirete meno nel vederla eventualmente danneggiarsi.
Date le dimensioni di 146.5 x 72.7 x 7.9 mm per un peso di 153 g, è abbastanza maneggevole, anche se avrei preferito un profilo più spigoloso e meno scivoloso.
Posteriormente troviamo il lettore d’impronte, preciso anche se non troppo rapido e senza gestures abbinate. Frontalmente, invece, i 3 tasti capacitivi non mi hanno convinto. In primis perché non retroilluminati ma soprattutto per l’impossibilità di switchare tasto Back e Multitasking. Tuttavia, è un fattore che dipende dall’esperienza stock di Google e a cui ci si può abituare. Presente il LED RGB di notifica personalizzabile per ogni app. È anche certificato al livello IP52 contro polvere e schizzi.
Viste le dimensioni, a bordo del telefono troviamo un display da 5.2 pollici di diagonale Full HD. Il vetro è sì 2.5D, ma è interrotto dal bordo in plastica. Essendo un pannello di tipo IPS, i colori sono bilanciati e con un bianco ben tarato. Certo, il nero non è particolarmente profondo ma il range cromatico si lascia decisamente apprezzare. Inoltre, la tecnologia LTPS va a migliorarne gli angoli di visione e la leggibilità sotto luce solare.
Molto buona l’oleofobicità, vista la fascia di prezzo, così come la luminosità massima (fino a 650 nits), mentre per quella minima si poteva fare qualcosa in più. Anche se non è un AMOLED, è presente il Display Ambient con cui visualizzare a schermo spento le notifiche. Affidabile il sensore automatico.
Così come il recente Moto Z2 Play, il comparto hardware è guidato dal recente Snapdragon 626 di Qualcomm. Questo SoC integra un processore octa-core che si spinge fino a 2.2 GHz. Grazie ai 16 nm del processo produttivo e all’architettura Cortex-A53, le prestazioni fornite sono bilanciate fra performance e consumi. Ovviamente non è una scheggia, ma per i meno puntigliosi non ci sarà alcun problema nell’utilizzo quotidiano. Il sistema è reattivo e raramente si soffre di lag, in caso in cui si spinga un po’ più del solito.
Lato memorie abbiamo 3 GB di RAM LPDDR3, più che sufficienti per un utilizzo canonico dello smartphone, e 32 GB di storage eMMC espandibile tramite microSD fino a 256 GB (sacrificando la doppia SIM). Per quanto riguarda il gaming, la GPU Adreno 506 risulta adeguata anche con i giochi più pesanti. Un unico appunto riguardante le temperature, mai elevate ma comunque sempre percepibili al tatto. Probabilmente la scocca in policarbonato non aiuta troppo nella dissipazione.
Posteriormente, disposta in maniera verticale, troviamo la camera da 16 mega-pixel con apertura f/2.0, autofocus PDAF e doppio flash LED dual tone. Anche se leggermente lenta, l’app Fotocamera è molto ricca di funzioni, fra cui il salvataggio in RAW, Auto HDR ed addirittura HDR+, una primizia per questo prezzo. Nello specifico, il sensore è un Sony IMX298 che, anche su Aquaris X, riconferma i suoi pregi e difetti. Decisamente apprezzabile la definizione dell’immagine in situazione diurna, con una sobria ma ottima riproduzione dei colori. Quando calano le luci inevitabilmente lo smartphone va un po’ in difficoltà restituendo un deciso rumore, a causa anche della (ovvia) mancanza dell’OIS. I risultati di sera non sono comunque da scartare e degni di un utilizzo social. Non male nemmeno gli scatti con la camera anteriore da 8 mega-pixel, una Samsung S5K4H8YX, fra l’altro anch’essa in grado di girare video Full HD a 60 fps ed aiutata da un flash LED.
Quella posteriore può girare fino a 4K a 30 fps, oltre che in Full HD a 30 e 60 fps. Sono rimasto piacevolmente colpito dalla stabilizzazione EIS, ben stabile anche a 60 fps, così come dall’autofocus, molto reattivo. La definizione non è a livelli massimi, seppur più che decente, mentre l’audio catturato dal microfono risente troppo della soppressione del rumore, con un fastidioso suono di sottofondo.
Sul frame inferiore del BQ Aquaris X è situato lo speaker mono, la cui qualità è nella media, senza infamia e senza lode. In cuffia la situazione migliora come al solito, anche se l’output non fa gridare al miracolo. Un po’ bassi i dB tramite la capsula auricolare: in situazioni molto trafficate potreste aver bisogno di appartarvi per avere una conversazione più piacevole. Nessun problema, invece, con i due microfoni presenti.
Come anticipato, il BQ Aquaris X offre il supporto dual SIM (privandosi della microSD) con modem LTE Cat.6. La ricezione è buona e senza sbavature, anche nelle zone più difficoltose. Leggermente più sotto tono il Wi-Fi a/b/g/n Dual Band, il quale si comporta comunque bene ma nei punti più critici a volte vi abbandona in favore della rete dati. Bene, invece, il Bluetooth 4.2 con supporto aptX per determinati tipi di cuffie. Reattiva anche la navigazione satellitare, con sensori GPS / GLONASS / Galileo e bussola. Presente NFC e Radio FM. L’OTG è supportato tramite l’ingresso USB Type-C 2.0.
Così come sempre più aziende, anche BQ ha sposato la filosofia di Android Stock, in primis per l’implementazione del Pixel Launcher. La versione è Android 7.1.1 Nougat e, come al solito, questo approccio risulta particolarmente ad hoc su smartphone di questa fascia. I menù sono fluidi nella consultazione e tutto fila liscio come l’olio, pur non risultando ai massimi livelli. Il principale contro, a costo di ripetermi, è il non poter switchare i tasti Back e Multitasking. Al di là di questo appunto, l’assenza di qualsiasi tipo di bloatware è sicuramente gradita.
Le uniche 3 gestures presenti sono il sempre comodo double tap to wake, l’apertura della Fotocamera premendo due volte il tasto Power e l’attivazione del display sollevando lo smartphone. Inoltre, è doveroso segnalare quanto l’azienda sia attenta a seguire lato software i terminali. Oggi 26 luglio ho ricevuto l’aggiornamento con le patch di sicurezza di agosto: niente male! Ad essere pignoli, le traduzioni avrebbero bisogno di una piccola ritoccata in qualche menù (nulla di grave, tranquilli).
All’interno della scocca dello smartphone è integrata una batteria da 3100 mAh. Questa, unita al succitato Snapdragon 626 restituisce dei risultati in linea con quanto previsto, cioè soddisfacenti. Utilizzando molto lo smartphone, con luminosità medio/alta, connettività 4G e le classiche app social e via dicendo, si arriva a fine giornata con circa 5 ore di display attivo. Un risultato che, con un po’ di parsimonia nell’utilizzo, può anche essere superato. Per quanto riguarda la ricarica, con il caricatore QC 3.0 in dotazione occorrono circa 90 minuti.
In definitiva, BQ Aquaris X potrebbe risultare né carne né pesce a molti utenti smaliziati. In realtà, nel concreto è uno smartphone affidabile che difficilmente darà problemi alla generalità degli utilizzatori. Un bonus da non sottovalutare è la fotocamera, una delle migliori in questa fascia di prezzo. Non si tratta di un mostro di batteria ma vi porterà tranquillamente al dopo cena, e con prestazioni più che degne.
Il BQ Aquaris X è disponibile all’acquisto tramite lo store ufficiale a 289,90 euro. In alternativa, lo potete trovare venduto e spedito da Amazon a 257,86 euro.
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