La strategia di Apple di brevettare qualsiasi cosa ha funzionato per molto tempo. Dopo essere stato raggirato da Bill Gates e Microsoft, Steve Jobs ha iniziato a depositare brevetti su prodotti in corso di produzione ma anche su possibili progetti futuri, in modo da non ripetere due volte lo stesso fatale errore.
La situazione sembra però che ogni tanto scricchioli e arriva una nuova ingiunzione per una violazione di brevetti da parte di Apple ai danni dell’Università di Wisconsin-Madison. L’azienda di Cupertino, a quanto pare, dovrà pagare una cifra di 506 milioni di dollari per violazione di proprietà intellettuale.
La causa è stata depositata dalla Wisconsin Alumni Research Foundation, citando un brevetto del 1998 per migliorare l’efficienza dei chip che sembra essere stato implementato a bordo dei processori A7, A8 e A8X di Apple su iPhone e iPad. La giuria ha quindi deliberato a favore dell’Università ma il giudice aveva inizialmente deciso di ridurre la multa a 243 milioni di dollari poiché sembra non vi fosse l’intenzione di infrangere il brevetto in oggetto.
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Non contenta, però, Apple ha chiesto che l’ente Patent and Trademark Office riesaminasse il caso. La richiesta è però stata respinta e il giudice – probabilmente indignato – ha deciso di aumentare la multa agli attuali 506 milioni, includendo anche eventuali vendite dei dispositivi mossi dai processori in oggetto derivanti dagli anni successivi. Passati sotto esame tutti gli anni fino al 2016, anno in cui il brevetto è scaduto e per cui non si sarà più violazione di brevetti con annessa multa.
Nell’ottica di rafforzare il suo portfolio brevetti, Apple ha recentemente acquisito Pantech, cercando così di porsi a difesa da eventuali e ulteriori attacchi, che però di certo non mancheranno.
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