Se seguite il mondo del web e tutto ciò che ci ruota attorno, con molta probabilità avrete sentito parlare dei Bitcoin, la criptovaluta più famosa al mondo. Tuttavia, in questi ultimi mesi ha iniziato a spuntar fuori un nuovo nome all’interno settore della finanza online, ovvero ethereum. In questo articolo vi spieghiamo cos’è, dove comprare gli ether e le differenze con i succitati Bitcoin. Ma prima partiamo con qualche base.
Anche se il primo concetto embrionale di criptovaluta venne formulato nel 1998 da Wei Dai, il primo esempio, divenuto poi quello cardine, è nato a cavallo fra il 2008 ed il 2009 ad opera di Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo dietro la persona che ha inventato il Bitcoin. A differenza delle valute classiche come l’euro, il dollaro e via dicendo, il Bitcoin si contraddistingueva per essere una valuta digitale all’epoca priva di legislazione. In parole povere, si tratta di una moneta elettronica che sfrutta la crittografia per ciò che concerne generazione e transazioni, rendendo anonimo il tutto. Inoltre, non essendo presente nessuna autorità che le regolamenti, le criptovalute possono avere un andamento a dir poco ballerino, con crescite e decrescite vertiginose, decisamente maggiori rispetto alle monete tradizionali.
Il progetto Ethereum nasce verso la fine del 2013 principalmente ad opera di Vitalik Buterin, allora 21enne russo appassionato di criptovalute a tal punto da arrivare fondare Bitcoin Magazine, una delle prime riviste fisiche del settore, ed abbandonare l’università per concentrarsi sull’argomento. Dopo un primo periodo di raccolta fondi, con una prima offerta pubblica che ha raccolto ben 31.591 Bitcoin (pari a circa 18.4 milioni di dollari), l’Ethereum è stato ufficializzato il 30 luglio 2015, la valuta è stata denominata ether (abbreviato come ETH) ed il simbolo che la contraddistingue è il Ξ.
A differenza della maggior parte delle criptovalute, utilizzate prettamente per lo scambio di beni e servizi, l’obiettivo principale dell’ethereum si basa sugli smart contracts. Nello specifico, questi sono dei protocolli che, rispetto ai contratti standard a cui siamo abituati, regolamentano un accordo di varia natura fra due o più soggetti in maniera tale che questo possa essere automatizzato ma soprattutto possa non essere soggetto a modifiche. Il tutto viene quindi reso il più trasparente possibile e risulta particolarmente adatto in contesti come elezioni politiche, campagne di crowdfunding e via dicendo, andando così ad eliminare intermediari. Il tutto si basa su una blockchain ad hoc, che si sviluppa sulla rete a livello globale, è open source, quindi chiunque può contribuire a migliorarne il codice sorgente, ed il tutto viene controllato dall’azienda no-profit Ethereum Foundation con sede in Svizzera. Alla base di tutto c’è il concetto di tecnologia decentralizzata. Il primo esempio l’abbiamo avuto con BitTorrent, celebre piattaforma di file sharing in cui le parti dei files vengono immagazzinate dai seeders, e successivamente con il succitato Bitcoin.
Così come praticamente tutte le criptovalute, gli ether sono ottenibili soltanto in due modi: comprandoli, utilizzando le varie piattaforme presenti online, o tramite mining. Quest’ultima tecnica prevede di convertire online la potenza computazionale della propria macchina, un po’ come se possedeste dei pannelli fotovoltaici ed immetteste l’energia prodotta nel sistema elettrico nazionale ricevendo in cambio valuta. È una meccanica non propriamente accessibile a tutti, soprattutto visto che è maggiormente supportata su sistemi Linux rispetto a Windows e MacOS. Nel caso vogliate approfondire, vi ricordiamo che Google è vostro amico.
Una volta ottenuti i nostri ether, potremo depositarli in un wallet, ovvero un vero e proprio portafoglio online con cui conservarli, effettuare e monitorare le transazioni, proprio come se fosse un conto bancario a tutti gli effetti. Così come per la compravendita di ether, i servizi di wallet online sono svariati e vi consigliamo di farvi un giro approfondito su Google per informarvi al meglio. Solitamente esistono più tipi di wallet, principalmente divisi fra software ed hardware. Solitamente le soluzioni hardware (apposite chiavette criptate acquistabili online) vengono utilizzate da i possessori di grosse cifre, in modo da avere una maggior salvaguardia del proprio capitale.
Se il fermento che ha portato il Bitcoin a crescere così tanto di valore e le successive criptovalute a nascere ed espandersi è perché sempre più programmatori, uomini di finanza ma anche normali cittadini hanno iniziato ad interessarsi a questo fenomeno. Le motivazioni possono essere molteplici, dalla semplice volontà di investire denaro a ragioni più etico/culturali, soprattutto viste le vicissitudini economiche e politiche che il mondo sta attraversando in quest’ultimo decennio.
Potranno effettivamente Bitcoin, Ether e via dicendo avere un futuro e, perché no, soppiantare la moneta per come la conosciamo ora? Francamente non possiamo saperlo, però sarà sicuramente interessante osservare il fenomeno svilupparsi nei prossimi anni. Vi lasciamo con un video in cui Vitalik Buterin ci spiega cos’è Ehtereum:
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