Questo mese, oltre a proporvi le solite rubriche dedicate alle migliori configurazioni per PC, migliori schede video e migliori processori, abbiamo avuto l’occasione di assemblare un sistema completo basato sugli ultimi prodotti AMD, in particolare l’AMD Ryzen 5 1600 e la Rx 570, disponibili da circa un mesetto sul mercato italiano.
Scopriamo dunque insieme come si comporta un sistema così realizzato con i principali applicativi, giochi e nell’utilizzo quotidiano.
La nostra scelta è ricaduta su questi componenti per realizzare una configurazione con un budget contenuto destinato all’editing video, utilizzo di applicativi di modellazione 3D, Autocad ed anche del buon gaming in FullHD. Proprio per questo motivo ho deciso di optare per l’AMD Ryzen 5 1600 hexa-core rispetto al 1500X quad-core, mentre per la GPU mi sono limitato ad una Rx 570 4GB di Sapphire, vista la scarsa disponibilità al momento dell’acquisto delle “vecchie” Rx 480 4GB – con cui condivide quasi le stesse performance – e per i prezzi “pompati” delle prime Rx 580.
Le restanti specifiche prevedono 8 GB di RAM Corsair DDR4 a 2666 MHz in Dual-Channel, una scheda madre Gigabyte AB350M Gaming 3 ed un alimentatore semi-modulare Corsair CX550M. Per le RAM inizialmente avevo optato per delle Corsair a 3000 MHz, visto quanto giovano le prestazioni di Ryzen, tuttavia sono sorti alcuni problemi di incompatibilità con la scheda madre ed ho dunque dovuto ripiegare sul modello a 2666 MHz. Come scheda madre, al momento dell’acquisto avevo come alternativa l’Asus B350M-A, molto scarna però come dissipazione delle fasi e dotazione, o l’Asrock B350M Pro4, che purtroppo è terminata pochi minuti prima dell’acquisto. Sono dunque rimasto con la Gigabyte AB350M Gaming 3, che nel complesso offre una buona dotazione di porte e connettori senza rinunciare ad un buon design e disposizione degli slot e dissipatori. Come dissipatore ho invece utilizzato il Wraith Spire Stock di AMD.
Come disco di storage ho riciclato un Caviar Blue da 500 GB, affiancato ad un SSD da 120 GB economico già in mio possesso. Infine, come case ho scelto lo Zalman R1, vista l’eleganza e la buona dotazione di ventole pre-installate, anche se non è di certo la soluzione ideale per realizzare cable-management certosini.
L’AMD Ryzen 5 1600 è il processore hexa-core entry-level di AMD, esso prevede sei core fisici in grado di gestire 12 thread logici, operanti ad un frequenza base di 3.2 GHz, turbo di 3.6 GHz e fino 3.7 GHz su due core grazie alla tecnologia XFR di AMD. Più nel dettaglio, analizzando la reazione della CPU sotto i vari carichi di lavoro, caricando tutti i core/thread la frequenza turbo all-core si attesta a 3.4 GHz, mentre con operazioni single thread sale fino a 3.7 GHz grazie all’XFR.
Difficile riconoscere gli scatti intermedi, in quanto i nuovi Ryzen passano davvero molto velocemente tra le varie frequenze e p-state. Un aspetto interessante del Ryzen 5 1600 è sicuramente il TDP, limitato a soli 65 Watt, un valore di tutto rispetto per una soluzione hexa-core e che si riflette molto sia nel calore sviluppato che nei consumi.
Le prestazioni offerte vanno un attimo distinte per la tipologia di utilizzo. Negli applicativi fortemente single thread le prestazioni sono molto buone ma complice la frequenza contenuta e l’IPC inferiore agli ultimi concorrenti Intel, nei benchmark otteniamo punteggi lievemente inferiori. Nulla di significativamente grave, visto che poi nell’uso quotidiano di tutti i giorni le differenze sono praticamente impercettibili. Il vero punto di forza di questa soluzione però, risiede nell’uso sia in multitasking che nel multithread spinto, dove i 12 thread si fanno sentire e schiacciano brutalmente qualsiasi Intel Core i5 ed, in certi contesti, persino gli ultimi i7 Sky Lake e Kaby Lake.
In sostanza, benchmark alla mano, con i vari software in grado di usare per bene tutti i core e thread logici, le prestazioni sono vicine o equiparabili all’Intel Core i7 6800K hexa-core, un processore da quasi 400 euro. Proprio per questo motivo, per chi cerca una soluzione adatta sia al gaming ma anche, e sopratutto, per una workstation molto economica per fare editing video e dunque rendering, il Ryzen 5 1600 si rivela un prodotto dal rapporto prestazioni/prezzo davvero eccezionale, migliorabile ulteriormente effettuando un leggero overclock.
Proprio sul fronte overclock, il processore ha moltiplicatore sbloccato e tramite l’utility di AMD Ryzen Master, risulta assai semplice overcloccare di qualche centinaio di MHz la CPU, anche con il dissipatore stock. Più nel dettaglio, non ho avuto problemi di temperature a impostare il moltiplicatore a x37 su tutti i core con il dissipatore integrato, in maniera tale da ottenere una frequenza operativa di 3.7 GHz con il voltaggio di default, pari a 1,25 Volt circa. Ciò ha comportato un lieve aumento degli FPS in game e nei punteggi dei vari benchmark. Tuttavia, anche a default, stiamo parlando di un prodotto finalmente valido da parte di AMD dopo anni di attesa.
Due parole sui “soli” 8GB di RAM installati. Purtroppo negli ultimi mesi i prezzi delle RAM sono aumentati in maniera quasi costante e, visto che raramente mi è capitato di sentire il bisogno di più di 8GB di RAM, ho deciso di limitarmi momentaneamente a questo quantitativo, in attesa di un ritorno ad un prezzo più consono.
Come GPU del sistema ho optato per la Sapphire Pulse Rx 570 4GB OC, una scheda che vanta un leggerissimo overclock di fabbrica di circa 40 MHz e la porta ad operare a 1284 MHz di default. Invariate, invece, le specifiche delle memorie, fisse a 1750 MHz. La Rx 570 non è altro che un rebrand della “vecchia” Rx 470, con cui condivide la stessa GPU con 2048 shaders ma operante a frequenze di poco maggiori, che la pongono appena dietro ad una Rx 480 4GB a default.
Molto buoni i punteggi ottenuti nei test grafici di 3d Mark, che hanno mostrato valori allineati alla 1060 3GB di Nvidia, alla Rx 480 ed alla GTX 970.
Non essendo un giocatore incallito, non sono molti i giochi recenti a mia disposizione che ho potuto provare, ma vedendo i benchmark con i vari giochi della “nuova” Rx 570 4GB, con questa scheda video non dovrei aver problemi a giocare agli ultimi titoli AAA al massimo dettaglio. Ho comunque provato i principali, tra cui Battlefield 1, Fallout 4, Deus Ex Mankind Divided, GTA V, DOOM e Watch Dogs 2. I videogames sono tutti stati settati al massimo dettaglio grafico e con risoluzione FullHD. Di seguito un grafico riassuntivo:
Come è possibile notare, è possibile giocare in FullHD con tutti i titoli provati alla massimo dettaglio senza problema. Solamente con Watch Dogs 2 e Deus Ex invece, potrebbe essere necessario abbassare qualche impostazione per ottenere un framerate maggiore. Anche sul fronte gaming dunque, il Ryzen 5 1600 abbinato ad una Rx 570 riesce a farsi valere, senza perdere troppi frame rispetto ad una soluzione con un Intel Core i5 7600K o 7700K, con cui balla un buon 10-15% medio di differenza solo su alcuni titoli. Nulla di eclatante, visto che passando al QHD le differenze si annullano praticamente.
Sul fronte consumi e temperature, l’AMD Ryzen 5 1600 ha un TDP contenuto, pari a 65 Watt, che si ripercuote sulla gestione termica ed i Watt misurati a monte dell’alimentatore. Con l’intero sistema in idle a monitor spento, ho rilevato a monte dell’alimentatore Corsair CX550M 80 Plus Bronze, un consumo di circa 47 Watt, che passano a circa 51 Watt con il monitor acceso. Nell’uso leggero quotidiano, i valori si attestano sui 65/70 Watt, con qualche raro picco fino ad 85/90 Watt. Contenute le temperature, che oscillano dai 30 ai 45°C.
Stressando al massimo il solo processore invece, nelle specifico ho utilizzato Prime 95, i consumi salgono fino a 135 Watt, e con essi salgono anche le temperature, che dopo quasi un’ora di stress test hanno raggiunto i 67°C. Con il processore impostato a 3.7 GHz su tutti i core, invece, le temperature hanno raggiunto picchi di poco inferiori ai 74°C, valori pienamente accettabili visto il tipo di carico applicato al processore e l’uso del dissipatore stock. Da segnalare poi che il TjMAX è pari a 90°C, dunque ben superiore ai valori raggiunti. Durante una sessione di gaming, infine, la temperatura massima registrata sul processore è stata di 55°C, dunque in piena sicurezza.
Sul fronte rumorosità, il dissipatore in bundle, ovvero il Wraith Spire, si comporta decentemente, diventando realmente udibile solo sotto stress test. Nell’uso quotidiano, invece, eccetto qualche accelerata improvvisa della ventola, risulta essere abbastanza silenzioso, risultando meno fastidioso ed udibile del peaking dell’hard disk. Per chi se lo stesse chiedendo, sul dissipatore non sono presenti LED.
Passando alla scheda video, la Sapphire Rx 570 4GB Pulse ha un TDP dichiarato minore di 180 Watt, che si riflette pienamente nei consumi in gaming. Durante una sessione di gioco in Battlefield 1, ho rilevato un consumo totale del sistema pari a circa 250 Watt medi, qualche breve picco massimo fino a 270 Watt. Stressando la sola VGA con appositi Benchmark invece, ho misurato un consumo di circa 220 Watt, mentre utilizzando lo stress test Furmark sono arrivato a rilevare 235 Watt.
Infine, caricando il sistema al massimo, ovvero con Prime 95 e Furmark, ho misurato un consumo totale vicino a 350 Watt, pienamente in linea con le aspettative e tutto sommato accettabile, visto anche il test estremo eseguito.
Sul fronte temperature e rumorosità, lasciando il profilo stock, sotto stress la temperatura massima rilevata sulla GPU è stata di 75°C, mentre in game si è fermata a poco più di 69°C. Due valori buoni, non brillanti ma che, vista la silenziosità del regime rotazionale delle ventole della scheda, sono pienamente accettabili. Ovviamente potete anche impostare un profilo più aggressivo per le ventole a discapito di una rumorosità maggiore.
In conclusione, per circa 800 euro questa configurazione riesce ad offrire delle ottime performance, sia nel gaming in FullHD ma sopratutto quando si va a caricare il processore in ambito produttivo e lavorativo, specie in task molto parallelizzati e dunque in grado di sfruttare al massimo i 12 thread del Ryzen 5 1600. Ottimi anche i consumi, che tutto sommato si sono rivelati abbastanza contenuti un po’ in tutti i contesti, altrettanto ottime le temperature e la rumorosità del sistema, decisamente contenuta.
Il Ryzen 5 1600 si conferma un’ottima alternativa alle soluzioni Intel Core i5 di pari prezzo, specie per chi cerca una soluzione longeva, da overloccare leggermente e con cui realizzare un sistema economico per lavorare su carichi intensivi senza dover spendere centinaia di euro per le soluzioni hexa-core di Intel, che, test alla mano, non sono troppo distanti dal Ryzen 5 provato. Buone anche le prestazioni della Rx 570 4GB, che una volta assestata sui 200€ risulterà ancor più appetibile.
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