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YouTube non pagherà i canali con meno di 10 mila visualizzazioni

YouTube cambia nuovamente le carte in tavole del suo YouTube Partner Program. Il broadcaster di proprietà di Big G ha annunciato di un’importante variazione che limita l’inserimento degli annunci pubblicitari – e quindi della monetizzazione – ai canali con almeno 10 mila visualizzazioni.

La modifica al YouTube Partner Program nasce dall’intenzione di andare ad estirpare i cosiddetti “bad actors” ovvero quei canali YouTube che nascono solamente con l’intenzione di lucrare su contenuti non personali o addirittura con l’inserimento di film o video di proprietà delle major del cinema.

YouTube non pagherà i canali con meno di 10 mila visualizzazioni

“Nel giro di poche settimane, andremo ad aggiungere anche un processo di controllo per i canali YouTube che chiedono la nostra affiliazione. Successivamente al traguardo delle 10 mila visualizzazioni, andremo a controllare l’attività video sul canale e ci accerteremo che rispetta a pieno le nostre norme” afferma Ariel Bardin, YouTube’s VP of product management, su di un post pubblicato oggi. “Se tutto va liscio, andremo ad inserire il canale YouTube all’interno del nostro YPP – YouTube Partner Program – iniziando a far comparire ads nei suoi video. L’insieme di queste nuove regole ci permetterà di essere sicuri che tutti rispettano le nostre norme”

Questa modifica ha ovviamente anche un altro risvolto, portando così i video offensivi o fuorvianti al di fuori di YouTube, evitando così eventuali implicazioni.

“Questa nuova soglia ci permetterà di avere informazioni sufficienti per determinare la validità di un canale”, ha scritto Bardin. “Ci permette anche di sapere se un canale sta seguendo le nostre linee guida e le norme per gli inserzionisti ”.

Cinque anni fa, YouTube ha aperto il loro programma partner a tutti. La notizia fu accolta davvero con grande entusiasmo da parte di tutti. Gli utenti potevano iniziare a guadagnare con i loro video presenti sulla piattaforma, mentre YouTube stessa si è vista incrementare – e non di poco – l’attività per i propri servizi.

YouTube cerca quindi di avvicinare le sue policy sempre più a quelle di una emittente televisiva, andando ad eliminare dei “business malevoli” dalla propria piattaforma. Solo il tempo ci dirà come la nuova generazione di YouTube risponderà a queste nuove modifiche.

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