Dopo tanta attesa, siamo finalmente pronti per proporvi la nostra recensione del Samsung Galaxy S8, uno degli smartphone top di gamma (e non) più controversi degli ultimi tempi. Trapelato in ogni salsa, siamo usciti dalla presentazione tenutasi a Milano con tanta curiosità e dubbi su questo terminale che, sulla carta, si prospetta come una piccola rivoluzione del settore. Ma non perdiamo altro tempo e procediamo con la nostra prova!
Andando ad aprire la confezione di vendita, subito si coglie l’aspetto premium che il colosso coreano ha voluto imprimere su questo Samsung Galaxy S8. Ecco il contenuto della confezione:
Se c’è un aspetto su cui poco si può obiettare a questo S8 è quello relativo al design. Anche se non c’è stato l’effetto sorpresa, visti i numerosissimi leaks (mai visti così tanti su un terminale), una volta impugnato in mano la sensazione è comunque d’impatto. Le linee vanno a riprendere quanto visto con il precedente Note 7, con curvature su ogni lato dello smartphone che donano un estremo senso di eleganza e di equilibrio, sia tattile che visivo. Peccato soltanto per la mancata simmetria sulla parte inferiore del frame perimetrale, ma stiamo parlando di minuzie da pignolo.
La scocca è sempre realizzata in metallo e vetro ma questa volta con protezione Corning Gorilla Glass 5, la quale dovrebbe garantire un maggior grado di protezione contro gli urti (fortunatamente non abbiamo ancora testato ciò). Fortunatamente è aumentato anche il grado di oleofobicità, anche se le impronte tenderanno lo stesso ad essere trattenute, seppur meno. Ne consegue, però, una scivolosità non estrema ma comunque presente. Fortunatamente il terminale ha una costruzione molto solida, priva di qualsiasi flessione, anche provando a piegarlo di proposito.
Rimane invariata la certificazione IP68, grazie alla quale lo smartphone ha un buon grado di resistenza all’acqua, pur non essendo waterproof. Perciò potrete bagnare il device senza grossi problemi, oltre ad immergerlo in acqua fino a 1,5 metri di profondità per un massimo di 30 minuti.
Un’altra grande novità che ha diviso l’utenza è l’eliminazione del tasto fisico frontale e del relativo lettore d’impronte (discorso che approfondiremo fra poco). Questo è stato sostituito da 3 tasti software, con quello Home che integra un meccanismo di Force Touch, la cui intensità è regolabile via software. Ciò permette di poter, ad esempio, andare a risvegliare il display applicando una certa pressione, oppure di tornare alla schermata principale da un’app a schermo intero senza necessariamente dover richiamare i tasti software con uno swype.
Eccoci a quello che è a tutti gli effetti il punto di forza principale del Samsung Galaxy S8, ovvero l’Infinity Display. Ok, sappiamo già che il precursore da questo punto di vista è stato lo Xiaomi Mi MIX (che a sua volta è stato preceduto dalla serie Crystal di Sharp), ma va fatto un plauso a Samsung per aver proposto questo concetto sotto una forma più pratica nell’utilizzo.
Infatti, abbiamo una screen-to-body ratio elevata, con il display che va ad occupare quasi l’84% della parte frontale. Al contrario di Xiaomi, però, qua troviamo un pannello 18.5:9, un rapporto decisamente atipico che va a riprendere quanto visto recentemente con LG G6. Questa mossa va ad inficiare sia sull’aspetto puramente ergonomico che su quello visivo. Così facendo, in dimensioni di 148.9 x 68.1 x 8 mm possiamo godere di un display da ben 5.8 pollici di diagonale. Per avere un metro di paragone, S7 Edge e Note sono maggiori per lunghezza e larghezza (150.9/153.5 x 72.6/73.9 x 7.7/7.9 mm) ma con un display più piccoli da 5.5/5.7 pollici. Potrete quindi intuire come ciò si traduca in un’ergonomia ottima se rapportata alla diagonale del display, grazie anche ad un peso contenuto di 155 g.
L’ergonomia è inoltre favorita ulteriormente dal pannello Dual Edge, qua meno accentuato e simmetrico con la back cover altrettanto curva. L’eredità di Note 7 non si ferma solo al lato estetico ma anche a quello software, visto che qua ritroviamo i Pannelli Edge con l’aggiunta della Selezione Intelligente, con cui effettuare ritagli degli screenshot e creare GIF ad hoc.
Per quanto riguarda l’aspetto visivo, il rapporto 18.5:9 fa sì di avere una risoluzione WQHD+, ovvero 2960 x 1440 pixel ed una densità di 570 PPI, visto che abbiamo una porzione in più sull’asse verticale. Ciò permette una migliore fruizione delle app, in quanto sono visualizzati più contenuti a schermo, del multi-windows, visto il maggior spazio da poter sfruttare in senso verticale, ma anche una maggiore immersività durante la visione dei video.
È ancora presto per parlare di contenuti realizzati nativamente con queste proporzioni, ma con YouTube e vari giochi è comunque possibile effettuare un crop dell’immagine classica in 16:9, tramite l’apposito tasto software, e switchare al succitato rapporto. Nel caso di Netflix, invece, sta già avvenendo un upgrade in questo senso, con un update che introduce l’aspetto in 21:9 beneficiando di un’area di visuale del 36% più ampia rispetto ad S7. Sempre parlando di Netflix, poi, troviamo supporto all’HDR qua proposto da Samsung.
Dal punto di vista del pannello, ovviamente troviamo nuovamente la tecnologia Super AMOLED, la cui tarature cromatica è stata migliorata rispetto alla generazione precedente, garantendo bianchi più fedeli, oltre a neri estremamente profondi e colori ben saturi. Da questo punto di vista il lavoro svolto da Samsung è quasi ineccepibile, con un display che si conferma probabilmente il migliore presente sul mercato. Ottima leggibilità all’aperto grazie all’alto contrasto e luminosità fino a 1020 nits, luminosità minima elevata ed un doppio sensore di luminosità ben tarato e reattivo.
Di conseguenza, ritroviamo anche la funzione Always-On, con la quale visualizzare anche a schermo spento orario, data, calendario, carica residua, musica in riproduzione (con tasto Play/Pausa e Avanti/Indietro) e le varie notifiche, sulle cui è possibile effettuare un doppio tap per entrare direttamente nella relativa app. Grazie alla presenza dei Temi, inoltre, è possibile impostare uno dei vari stili total black (applicabile anche nel drawer e nel menù delle Impostazioni) e sfruttare così a pieno il vantaggio del Super AMOLED.
Dal punto di vista software, è presente il Filtro luce blu per affaticare di meno gli occhi con poca luce, oltre alla possibilità di cambiare la risoluzione in Full HD+ (2220 x 1080 pixel) ed HD+ (1480 x 720 pixel), cambiare DPI, stile e dimensione del font. Gradita anche la presenza della feature con cui cambiare colore alla barra di navigazione, oltre a poter switchare i tasti Indietro ed App Recenti. Da segnalare anche la funzione Video Enhancer, con cui aumentare la luminosità delle immagini durante l’utilizzo di app come YouTube, Player Video e così via. Per quanto riguarda tutti i dati completi, vi lascio l’articolo dedicato con i test del caso effettuati da DisplayMate.
Un altro punto di forza principale del terminale è senz’altro il comparto hardware. Nel caso del nostro mercato, il SoC che guida il tutto è l’Exynos 8895, diretto fratello dello Snapdragon 835 con cui condivide lo stesso processo produttivo a 10 nm FinFET ma che, almeno nei benchmark, sembrerebbe sorpassare (di poco) la soluzione Qualcomm, in quanto ottimizzato ad hoc.
Entrando più nello specifico, stiamo parlando di un chipset con una CPU octa-core con due cluster, uno Exynos M1 a 2.3 GHz ed uno inferiore Cortex-A53 a 1.69 GHz. Il processore è accoppiato a 4 GB di RAM LPDDR4X dual channel, di cui circa 2 GB sono occupati dal sistema. La fluidità durante l’utilizzo quotidiano non è comunque svantaggiata da ciò, visto che la reattività è evidente anche dopo diversi giorni di utilizzo e conseguente congestionamento della memoria, che qua ricordiamo essere da 64 GB di tipo UFS 2.1, espandibile tramite microSD fino a 256 GB. Tuttavia, in fase di multi-tasking spinto, ogni tanto è possibile assistere a qualche chiusura in background delle app più pesanti.
La parte grafica è affidata alla GPU ARM Mali-G71 MP20, le cui prestazioni in fase di gaming sono di tutto rispetto, con una potenza al pari della controparte Qualcomm. La fluidità si avverte sia in fase di benchmark che, soprattutto, durante sessioni di gaming con titoli impegnativi. Da segnalare il supporto ai video 4K UHD fino a 120fps con codec HEVC (H.265), H.264, VP9 e via dicendo.
Parliamo adesso del comparto fotografico ed i relativi dati tecnici:
Il primo upgrade che si può notare a livello estetico è l’assenza (o quasi) di scalino da parte del sensore posteriore, ad eccezione dell’anello metallico che sporge un minimo in modo proteggere il vetro della fotocamera. L’interfaccia dell’app Fotocamera è pressoché invariata esteticamente, salvo l’aggiunta dell’opzione Bixby Vision (che analizzeremo dopo) e delle Maschere in pieno stile Snapchat, con cui realizzare foto simpatiche (a seconda dei gusti). Le foto a piena risoluzione sono in formato 4:3, mentre per il 16:9 bisogna scendere a 9,1 mega-pixel. Presente l’opzione con cui scattare anche in formato RAW.
Rispetto ad S7, una delle pochissime aggiunte software è l’opzione “Pulsante mobile“, con cui poter posizionare un tasto shutter flottante in un punto desiderato del display. Tramite uno swype da destra compaiono i Filtri, mentre da sinistra vediamo le varie modalità di scatto: Auto, Pro, Panoramica, Messa a fuoco selettiva, Rallentatore, Hyperlapse, Cibo e Scatto Virtuale. Da segnalare l’aggiunta nella modalità Pro della funzione di Focus Peaking durante la messa a fuoco manuale.
Fatto questo preambolo, la qualità delle foto rimane pressoché la medesima del suo predecessore in fase diurna, con tutti i vantaggi del caso. Grazie all’ampia apertura focale è possibile realizzare ottimi bokeh dall’effetto naturale, il range cromatico è ben riprodotto e, tramite la modalità Auto HDR, è possibile realizzare belle foto anche in condizioni di luce difficoltose. Rimane anche la tecnologia Dual Pixel, la quale garantisce un autofocus rapido e molto preciso. Ma è in fase notturna che è possibile apprezzare una miglioria, seppur non incredibile, di S8. Infatti, le foto scattate risultano avere una taratura dei colori ma soprattutto della temperatura del bianco più adeguata, con colori meno tendenti al giallognolo. Il flash LED singolo risulta potente e ben calibrato.
Per quanto riguarda la fotocamera anteriore, le modifiche sono più evidenti, a partire dal minor grandangolo del sensore, il quale restituisce forme più naturali ai soggetti inquadrati ma limita l’ampiezza dell’immagine. Troviamo un meccanismo di autofocus, reattivo e che, se ben sfruttato, permette di ottenere un effetto bokeh anche nei propri selfie. Anche in questo caso, la fedeltà dei colori è stata portata ad un gradino superiore. In fase notturna si nota l’intervento del software anche se, grazie alla maggior definizione, contorni e colori risultano meno impastati ma non esenti da difetti.
Quel che di buono abbiamo detto per il comparto fotografico vale anche per quello video. È possibile registrare fino all’UHD, mentre con quella frontale “solo” in QHD. La stabilizzazione OIS è utilizzata anche a risoluzione massima ed interviene in maniera ottimale, anche se occasionalmente è possibile notare qualche sbalzo. Molto buono l’autofocus, soprattutto in modalità UHD.
A differenza di altri competitors, Samsung ha deciso di non rimuovere l’ingresso mini-jack da 3.5 mm, ma purtroppo troviamo soltanto uno speaker mono, dal volume sostenuto ma dalla qualità nella media.
Parlando di audio in cuffia, non troviamo un DAC dedicato ma, anche messo a confronto con terminali come Nubia Z11 e Meizu PRO 6, entrambi dotati di tale specifica, durante l’ascolto di file FLAC non compressi e con cuffie di buona fattura non si nota alcuna differenza (in senso positivo). Nelle opzioni troviamo “Qualità audio ed effetti“, con cui poter regolare l’equalizzazione secondo il proprio udito, tramite un apposito test di frequenze. Assente la Radio FM.
Grazie alla presenza del nuovo Exynos 8895, il Samsung Galaxy S8 è uno dei primissimi terminali a beneficiare dell’implementazione di un modem LTE in grado di raggiungere velocità di 1 Gbps in download e 150 Mbps in upload.
Al di là di questo, abbiamo il supporto single Nano SIM. La ricezione è molto buona, riuscendo tranquillamente a connettersi in 4G anche in zone poco coperte da segnale e non soffrendo il cambio cella. La capsula auricolare, poi, restituisce un audio pulito, alto e abbastanza “caldo”.
Questo smartphone, inoltre, è il primo sul mercato ad introdurre la connettività Bluetooth 5.0. Oltre ad offrire un maggior (seppur non troppo) range d’azione, è integrata l’opzione Audio Doppio, con cui poter connettere contemporaneamente due dispositivi Bluetooth e riprodurre files audio su entrambi. Tuttavia, testando la feature con due speaker Bluetooth (entrambi 4.1) ho riscontrato un audio fuori sync, anche se non so se ciò sia per via di un software definitivo o meno.
La nuova Samsung Experience 8.1, basata su Android 7.0 Nougat, cambia un po’ le carte in tavola, pur senza stravolgere troppo ciò che abbiamo visto su S7 con l’arrivo dell’ultimo aggiornamento con Nougat.
A livello grafico vediamo alcune modifiche, visto che l’interfaccia riprende le linee curve e sinuose del design di S8. Ma varie modifiche le troviamo soprattutto a livello software, soprattutto nell’aggiunta dei vari metodi di sblocco che analizzeremo a breve. Rispetto ai predecessori, rimagono il Game Center ed il Samsung Themes, con cui personalizzare a pieno l’utilizzo in fase gaming e la grafica dell’interfaccia.
Presente poi il Samsung Cloud, con cui effettuare il backup dei propri dati personali, e lo Smart Switch, con cui trasferire via USB o wireless i dati da un altro precedente telefono. Anche se di recente è stato aggiunto con Nougat, la modalità Multi-Windows rimane praticamente la stessa made in Samsung, con l’aggiunta di poter mettere le app in finestre flottanti e non necessariamente dividere lo schermo in due. Troviamo poi i toggles rapidi, visualizzati in 2 schermate tramite swype e personalizzabili.
Il drawer di default è attivo e richiamabile con uno swype dall’alto o dal basso dalla Home, anche se avrei preferito che lo swype verso il basso aprisse la tendina delle notifiche. In ogni caso, è possibile anche utilizzare l’interfaccia senza drawer tramite l’apposita opzione.
Una delle principali novità di questo telefono è Bixby, ovvero il nuovo assistente targato Samsung e che, in maniera similare al Google Assistant, dovrebbe avere dalla sua una maggiore potenza di elaborazione, soprattutto per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui viene utilizzato. Diciamo “dovrebbe” visto che, allo stato attuale, l’assistente vocale è ancora disabilitato lato server e non sappiamo ancora quando sarà abilitato in Italia: Samsung ha parlato di una data “entro il 2017” ma ancora nessuna data precisa.
Ad oggi sono attive soltanto 2 delle 3 funzioni principali. La prima è Hello Bixby, una schermata attivabile tramite il tasto dedicato fisico (o facendo uno swype dalla Home) e che ci mostra una sorta di “Organizer”, comprensivo di ultime foto scattate, dati di S Health, notizie ecc. Stando a quanto affermato da Samsung, i contenuti visualizzati saranno ottimizzati col tempo studiando il comportamento dell’utilizzatore.
La seconda funzione, più interessante, è Bixby Vision. Tramite la fotocamera, il SoC è in grado di analizzare i soggetti inquadrati e fornire link d’acquisto da Amazon, immagini correlate da Google e, nel caso si inquadri una bottiglia di vino, i relativi dati. Si tratta di una feature interessante ma che, al contempo, è perfettibile, visto che può capire che l’oggetto non venga riconosciuto.
Se finora ho parlato decisamente bene di Samsung Galaxy S8, è nella parte relativa allo sblocco del dispositivo che vi illustrerò i principali difetti del terminale. Il lettore d’impronte, come già evidenziato, si trova ora nella parte posteriore ma non è granché ergonomico.
Innanzitutto il posizionamento a fianco della fotocamera impedisce un comodo raggiungimento con il dito, visto che si trova abbastanza in alto, con una forma rettangolare che non segue molto la forma del dito quando lo si va ad utilizzare ed inoltre ci fa correre il rischio di sporcare la fotocamera con il grasso delle dita. Infatti, la prima volta che si aprirà l’app Fotocamera verremo accolti da una notifica che ci ricorderà di tenere pulita la lente. Al di là di ciò, lo sblocco è veloce e preciso e permette l’abbassamento della tendina delle notifiche con uno swype.
Per porre in parte rimedio a questo aspetto, Samsung ha integrato nella parte frontale una seconda fotocamera ed uno scanner ad infrarossi. Tramite questi sensori è possibile utilizzare lo sblocco dell’iride come visto su Note 7. Pur fornendo un grado di sicurezza maggiore, la velocità di sblocco non è paragonabile a quella di un sensore d’impronte. Inoltre è necessario tenere gli occhi abbastanza aperti per lo sblocco, cosa che diventa difficoltosa se ci si trova sotto il sole oppure se si indossano degli occhiali da sole, i quali, ovviamente, bloccano la scansione.
Andando ad utilizzare in alternativa lo sblocco con il volto la percentuale di sblocco aumenta ma, in caso di scarsa luminosità o al buio, non sarà possibile sbloccare il dispositivo, oltre a non garantire lo stesso grado di sicurezza. Insomma, troppi compromessi che potrebbero infastidire l’utilizzatore.
Concludiamo con un altro aspetto controverso di S8, ovvero l’autonomia. Sì, perché all’interno della scocca troviamo una batteria non removibile da 3000 mAh, apparentemente sotto dimensionata rispetto al comparto hardware, il quale, però, beneficia di un processo a 10 nm meno energivoro, e rispetto all’ampio display Quad HD.
Fortunatamente, dopo vari cicli di ricarica, il telefono è sempre riuscito a portarmi a sera con circa 5/5.5 ore di display attivo senza usare risparmi energetici, un dato che non farà sicuramente gridare al miracolo ma che risulta in linea o in alcuni casi superiore ad altri competitors. In casi di emergenza, abbiamo la classica funzione Ultra con cui aumentare decisamente la durata residua a discapito delle funzionalità limitate al minimo.
Troviamo poi la Adaptive Fast Charge, con cui ricaricare del tutto la batteria in circa 90 minuti, e la ricarica rapida wireless.
Tirando le somme, questo Samsung Galaxy S8 poteva essere uno smartphone quasi perfetto ma che, purtroppo, soffre di mancanze nel reparto di sblocco che, per un verso o per un altro, fanno storcere il naso a molti, fra addetti ai lavori e non.
Detto questo, una volta fatta l’abitudine con i vari metodi di sicurezza, usare S8 è veramente molto piacevole, sia dal punto di vista estetico che pratico. Il terminale è bello, scattante, completo e, anche se non rappresenta una grandissima evoluzione del settore, è sicuramente un passo in avanti sotto vari aspetti, in primis display, costruzione, performance e fotocamera. Speriamo, magari, che con Note 8 si possa assistere al tanto atteso sblocco integrato nel display…
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