Dopo aver atteso un po’ le novità nel mondo hardware da parte di AMD, finalmente eccoci in questa nuovo appuntamento in cui andremo a selezionare i migliori processori di questo mese!
Anche qui partiremo dalla fascia bassa, anzi bassissima, fino ad arrivare ai modelli più costosi della fascia extreme, spiegando un po’ i possibili utilizzi e potenziali prestazioni nei principali ambiti.
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In questa fascia di prezzo non ci sono novità, continua a farla da padrone il Pentium G4560, un dual-core con tecnologia HyperThreading ed una frequenza operativa di 3.5 GHz in un TDP di 54 Watt. Il piccoletto è in grado di avvicinarsi al “vecchio” Intel Core i3 6100, tuttavia il prezzo è nettamente a suo favore, visto che dal listino Intel parliamo di un processore da soli 64 dollari. Il prezzo in italia è un po’ diverso ma si trova facilmente sui 70€, una cifra che lo rende comunque ancora molto appetibile rispetto ad un i3 6100. Va detto però che rispetto ad un i3 perde una GPU integrata “potente”, visto che qui abbiamo la nuova Intel HD Graphics 610, inoltre manca anche il supporto alle istruzioni AVX2, presenti invece negli i3 ma che tuttavia affliggono solo alcuni applicativi e neanche in maniera troppo significativa. Con questo processore potrete realizzare una build economica per giocare o per uso ufficio, oltre che per realizzare un piccolo HTPC/media center domestico, visto il supporto alla decodifica HEVC 10-bit e VP9 8/10 bit della GPU integrata.
In attesa dei Ryzen 3, in questa fascia di mercato troviamo gli ultimi Intel core i3 di settima generazione, più in particolare il 7100, caratterizzato da una frequenza di 3.9 GHz, due core e 4 thread, TDP di 51 Watt ed una GPU integrata Intel HD Graphics 630. Il prezzo è di circa 120€ su Amazon, una cifra accettabile e ben più ragionevole dei 150 e passa euro richiesti per il 7300, ovvero lo stesso processore ma a 4 GHz.
Inutile dire che questa soluzione offre un buon vantaggio prestazionale rispetto al Pentium in fascia bassa, non una differenza di rilievo come invece lo è la differenza di prezzo ma se volete realizzare una configurazione domestica un po’ per tutti gli usi ed anche giocare è sicuramente un buon processore di fascia bassa.
Saliamo di un altro step ed ad una zona di mercato che in questi ultimi giorni ha visto delle grosse novità e scossoni, visto il debutto delle soluzioni AMD Ryzen 5, che hanno dimostrato di essere molto competitive in relazione al prezzo a cui sono offerte, nonostante attualmente le cifre richieste rimangano comunque leggermente superiori ai listini ufficiali. E qui si rimischiano un po’ le carte in tavola, perché se fino a ieri esistevano solo i5 quad-core entry-level, oggi troviamo anche il Ryzen 5 1400 ed il più interessante Ryzen 5 1500X, due quad-core con otto thread logici da 65 watt di TDP che a mio parere risultano preferibili ad un i5 7400 o 7500 a parità di prezzo, specie in ottica longevità ed anche per la possibilità di Overclock. Tuttavia non mi sento di cancellare completamente le soluzioni i5 di Intel, perché chi non è interessato al gaming può acquistare un i5 6400 senza dover ricorrere ad una GPU dedicata, dato che l’integrata (assente sui Ryzen) offre comunque prestazioni adeguate per le attività quotidiane ed anche con alcuni applicativi professionali.
In questa fascia di prezzo, dunque, la mia scelta ricade sul Ryzen 5 1500X per chi vuol il miglior rapporto prezzo/prestazioni, visto che a circa 200 euro offre prestazioni superiori alla controparte (i5 7500), oltre ad offrire la possibilità di Overclock e migliori prestazioni in ambiti multi-thread. Il Ryzen 5 1500X è caratterizzato da quattro core ed otto thread, frequenza base di 3.5 GHz in grado di spingersi fino a 3.7 GHz, ed un turbo XFR fino a 3.9 GHz, il tutto in un TDP di 65 Watt. A circa 20 euro in meno trovate anche il Ryzen 5 1400, che ha però frequenze ben più contenute e che, a mio parere, risulterà più appetibile appena si stabilizzerà a circa 160/170 euro. Tra gli i5, per il discorso fatto prima, il più economico rimane l’i5 SkyLake 6400 a circa 172 euro, caratterizzato da un base clock di 2.7 GHz ed una frequenza turbo su un core di 3.3 GHz.
Intel continua a proporci l’i5 7600K a circa 237 euro, avente base clock di 3.8 GHz e frequenza turbo di 4.2 GHz in un TDP di 91 Watt e moltiplicatore sbloccato. AMD, invece, in questa fascia di prezzo offre due soluzione hexa-core con 12 thread, ovvero il Ryzen 5 1600 ed il Ryzen 5 1600X. Anche qui vale un po’ lo stesso discorso visto prima, nei giochi si equivalgono, in alcuni titoli un po’ meglio gli i5 ed in altri i Ryzen ma in quasi tutti i test di produttività, editing, rendering e content creation Ryzen vince a mani basse visto il triplo di core/thread rispetto ad un i5 del medesimo prezzo.
Per me il migliore in questa fascia di prezzo è il Ryzen 1600, 6 core 12 thread da 3.2 a 3.5 GHz in 65 Watt di TDP, il tutto a circa 229 euro ma con prestazioni multi-thread paragonabili al 6800K da 400 euro ed in gaming è equiparabile ad un i5 7600. E’ poi possibile effettuare overclock, visto il moltiplicatore sbloccato.
Sui 250/260 euro c’è il Ryzen 5 1600X che non è altro che un 1600 con frequenze più elevate, ma visto che sono tutte CPU sbloccate, tanto vale prendere un 1600 liscio e portarlo a 3.6/3.7 GHz su tutti i core anche con il dissipatore stock.
A quasi 350 euro troviamo il i7 7700K, caratterizzato da un base clock di 4.2 GHz fino ad arrivare 4.5 GHz in turbo, mentre il TDP è di 91 Watt. Il moltiplicatore è sbloccato è potrete divertirvi ad overlockarlo fino a 5 GHz circa a seconda della bontà della vostra CPU. Il 7700K è ad oggi la migliore soluzione di Intel nella fascia mainstream e tra tutte le CPU è sicuramente quella in grado di offrire le migliori prestazioni single thread, vista la frequenza elevata. Nei titoli attuali e meno recenti riesce ad avere la meglio rispetto alle soluzioni di fascia HEDT (High End Desktop) caratterizzate da 6, 8 o 10 core. Se siete amanti del gaming ad alti framerate (120 o 144Hz) questa è attualmente la migliore soluzione.
In questa fascia di prezzo troviamo anche AMD con il Ryzen 7 1700, che dopo anni di silenzio torna a competere con Intel anche nella fascia alta. A 328 euro il Ryzen 7 1700 offre otto core e 16 thread ad una frequenza che va dai 3.0 GHz (3.2 GHz su tutti gli otto core) fino ad un massimo 3.7 GHz, con un piccolo margine di 50/100 MHz dato dall’XFR. Degno di nota anche il TDP, pari a soli 65 Watt, il che vuol dire che stiamo parlando di una CPU abbastanza “fresca” e decisamente poco energivora per essere un octa-core. A chi è rivolta questa soluzione? Il Ryzen 7 1700 è una soluzione destinata ai content creator e coloro che necessitano di potenza bruta a poco prezzo, sfruttabile con software professionali ben parallelizzati. In gaming non eccelle ed è dietro al 7700K di un buon 15% medio a seconda del titolo (perlomeno in FullHD, mentre già in QuadHD in 4K vanno praticamente uguali), complici sicuramente le frequenze “basse”, l’IPC inferiore ma anche l’acerbità dei software ancora da affinare per questa nuova architettura. Tuttavia ciò non vuol dire che non potrete giocare con questa CPU ma che semplicemente avrete framerate leggermente più bassi in favore di molta più potenza nel multithreading e multitasking spinto. Da segnalare anche che il moltiplicatore è sbloccato, quindi potrete facilmente portarlo a 3.9/4 GHz su tutti i core con un buon dissipatore.
Poco sotto i 400€ troviamo l‘i7 6800K, hexa-core sul costoso socket LGA 2011-V3, disponibile ormai a 399 euro e che, come il Ryzen 7 1700, perde in gaming contro al 7700K ma si fa valere negli applicativi professionali e ben parallelizzati. Le frequenze operative vanno dai 3.4 a 3.6 GHz, il TDP di 140 Watt, anche se nella realtà si parla di circa 100 Watt, ed il moltiplicatore è sbloccato. In casa AMD, troviamo il Ryzen 7 1700X a 397 euro, forse il più bilanciato come frequenze, visto che opera tra i 3.4 e 3.8 Ghz per un TDP di 95 Watt. Tra le due soluzioni questa è quella più performante in ambito produttività e rendering, dove la differenza con il 6800K si fa spesso marcata. Più vicini invece nel gaming, dove raramente vengono usati più di quattro core.
Oltre i 500€ troviamo quattro soluzioni: il Ryzen 7 1800X, l’Intel Core i7 6850K, l’i7 6900K ed il 6950X. A mio parere il 6950X continua ad essere quella con il peggior rapporto prestazioni/prezzo ed ampiamente sovraprezzata, visto che si parla di oltre 1700 euro per una soluzione deca-core che va circa un 25% in più dell’octa-core 6900K, venduto però a 1100 euro. All’estremo inferiore troviamo invece l’hexa-core 6850K, praticamente un 6800K overcloccato che ha il vantaggio di avere più linee PCI-E, il tutto a circa 620 euro. A mio parere le uniche due soluzioni appetibili oltre i 500 euro rimangono il Ryzen 7 1800X ed il 6900K, ovviamente non per giocare ma per lavorare per il discorso fatto precedentemente.
Il Ryzen 7 1800X è sempre un octa-core con 16 thread logici, operante ad una frequenza che va dai 3.6 ai 4 GHz (4.1 GHz con il turbo XFR) e venduto a circa 515 euro su Amazon, anche se altrove si trova a meno di 500 euro. L’i7 6900K offre sempre lo stesso numero di thread e core a frequenze tra i 3.2 e 3.7 GHz (4 GHz con Turbo Boost 3.0) ma ad un prezzo di 1100 euro, quasi il doppio per praticamente le stesse prestazioni nella maggior parte dei task e software. L’unico vero vantaggio che può interessare ai professionisti sono le linee PCI-E a disposizione, ovvero 40, più del doppio di quelle offerte da Ryzen, così come il supporto al Quad-channel per le RAM e il supporto fino a 128 GB di RAM DDR4. Se non vi interessano queste tre differenze chiave, allora optate tranquillamente per il Ryzen 7 1800X, anzi per il 1700X, che a meta prezzo offre praticamente le stesse performance, anzi in alcuni software persino superiori.
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