Lyrebird e Face2Face sono quei casi di idee tanto interessanti quanto potenzialmente controversi. Se non sapeste di cosa stiamo parlando, si tratta di due progetti nati da gruppi di ricercatori che hanno dimostrato di essere in grado di ricreare voci di qualsiasi persona e di poter modificare le espressioni facciali.
In natura, il lyrebird è l’uccello lira, un pennuto molto simpatico in quanto capace di ricreare voci e suoni. Da questo concetto nasce nel MILA Lab dell’Università di Montreal questa start-up. Il team in questione ha creato un algoritmo interamente basato sul concetto di “intelligenza artificiale” ma soprattutto “deep learning”. In poche parole, tramite il software sviluppato l’applicazione è in grado di ricreare una voce tramite l’ascolto di un sample della voce della persona che vogliamo “copiare”. Certo, non si tratta di una novità in senso assoluto: basti pensare a Google DeepMind oppure il Project VoCo di Adobe. Tuttavia, se nel caso di questi due sono necessarie tracce audio da circa 20 minuti, i programmatori di Lyrebird sostengono di essere stati in grado di abbassare questa soglia a soltanto 60 secondi.
Ma qual è lo scopo di una tecnologia del genere? Tralasciando l’emozione (positiva o negativa) provocata da un’innovazione di questa portata, alcune delle possibili applicazioni possono essere, ad esempio, la creazione di audiolibri con voci di personaggi d’interesse, piuttosto che il fornire strumenti più avanzati per lo sviluppo di film, videogiochi e quant’altro, assistenti vocali qualitativamente migliori, sia quelli più comunemente presenti su smartphone che quelli per persone affette da disabilità vocali.
È interessante notare come sul sito ufficiale di Lyrebird sia presente una pagina appositamente dedicata al discorso etico. D’altronde, da anni ormai la voce è considerata uno dei pochi fattori dell’essere umano difficilmente falsificabile rispetto a foto e video. Non è così difficile pensare ad un impiego di questo software per creare false testimonianze, provocare scandali politici e problematiche di questa natura. Quindi, come tenersi al riparo da tutto ciò? Come riportato dall’azienda, “vogliamo far capire alle persone che le registrazioni audio non avranno più la stessa valenza in futuro“. Senza considerare che è già stato annunciato che le API saranno rilasciate pubblicamente, in modo che anche servizi terzi possano accedervi.
Se finora abbiamo parlato di falsificazione vocale, con Face2Face le cose si fanno ancora più complesse. In questo caso, il progetto nasce in collaborazione fra alcuni ricercatori del Max Planck Institute for Informatics e dell’Università di Erlangen-Nuremberg. Come potete vedere nel video sottostante, questo team è riuscito nel ricreare un software con cui modificare in tempo reale le espressioni facciali di una persona qualsiasi presente in un video. Tutto ciò soltanto utilizzando una semplice webcam e dando la possibilità di gestire il tutto in tempo reale, senza alcun bisogno di editing in post-produzione. Anche in questo caso non si tratta di una feature totalmente inedita, visto che funzioni simili le vediamo già adesso con app come FaceApp.
Tuttavia, provate a pensare cosa potrebbe succedere unendo Lyrebird con Face2Face. Potenzialmente dovremmo essere in grado di far dire a chi vogliamo quello che vogliamo, non creando soltanto una prova audio ma anche video. Quali potrebbero essere le ripercussioni nelle nostre vite future? Come saremo in grado di difenderci da eventuali malintenzionati, una volta che queste tecnologie saranno abbastanza affinate da essere non così facilmente distinguibili dalla realtà? Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti.
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