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AMD Ryzen: lo scheduler di Windows 10 compromette le prestazioni!

Pochi giorni fa, hanno finalmente debuttato i nuovi processori AMD Ryzen, più in particolare le soluzioni di fascia alta, ovvero i Ryzen 7 1700, 1700X e 1800X, tre octa-core con 16 thread a partire da un prezzo di soli 329 dollari per il modello entry-level.

Dalle prime recensioni abbiamo avuto modo di vedere come effettivamente AMD abbia fatto un enorme passo avanti rispetta alla precedente architettura Bulldozer, sia per le prestazioni offerte, sia per l’efficienza energetica, paragonabile se non superiore a quella delle ultime soluzioni Intel.

Tuttavia però, se i nuovi Ryzen 7 si sono dimostrati particolarmente competitivi con applicativi professionali, software per rendering, video-editing e content creation, hanno invece mostrato il loro punto debole proprio nel gaming, in particolare nei titoli meno recenti o comunque non in grado di sfruttare più di 4 o 8 core/thread. Ciò non vuol dire che con i nuovi processore Ryzen sia impossibile giocare, ma semplicemente gli FPS registrati a parità di scheda video sui concorrenti Intel si sono rivelati da un 5 ad anche un 30% superiori a seconda del gioco.

Il motivo pare essere dovuto ad un problema non tanto del processore ma dello Scheduler di Windows 10, che allocherebbe i carichi di lavoro sui Thread logici invece che sui Thread fisici (core) liberi, comportando dunque un pessimo sfruttamento del processore. Non è un problema nuovo, visto che anche Intel in passato ha avuto praticamente lo stesso problema con la prima e seconda generazione di processori Intel Core i7, caratterizzati da 4 core ed 8 thread logici.

Stando alle parole di AMD, pare che l’azienda sia già al lavoro per una patch, forse più ad opera di Microsoft che di AMD, in quanto il problema risiede proprio nel sistema operativo del colosso californiano. Insomma, si spera che le prestazioni possano ulteriormente migliorare, in vista anche dei Ryzen 5, decisamente più attesi per attaccare Intel nella fascia media del mercato.

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