Un team di ingegneri della Vanderbilt University (Nashville, Tennessee) ha scoperto come creare una batteria ad alte prestazioni utilizzando degli scarti di metallo, presi da discariche e prodotti chimici utilizzati quotidianamente.
I ricercatori credono che la loro innovazione possa fornire una grande quantità di energia elettrica a basso costo, utilizzabile per gestire le correnti alternate; di conseguenza, ognuno potrebbe costruire una batteria ed auto-alimentare la propria abitazione.
Il gazzettino della Vanderbilt University riporta che il team ha utilizzato degli scarti di acciaio e ottone (due dei materiali più comunemente buttati via) per creare la prima batteria al mondo che può accumulare energia quanto una a piombo ed è capace, allo stesso tempo, di ricaricarsi in tempi brevissimi.
Per raggiungere quest’obiettivo, il team di ricerca ha utilizzato il processo elettrochimico dell’anodizzazione, che ha conferito alla superficie dei metalli, sottoposti a tale trattamento, uno strato protettivo di ossido capace di immagazzinare e rilasciare energia.
La batteria, così costruita, è stata testata con 5000 cicli di ricarica consecutivi (l’equivalente di circa 13 anni di cariche quotidiane), riuscendo a trattenere oltre il 90% delle proprie capacità energetiche.
Per i più curiosi, l’intera ricerca è descritta nell’articolo “From the junkyard to the power grid: Ambient Processing of Scrap Metals into Nanostructured Electrodes for ultrafast rechargeable batteries“, pubblicato questa settimana sul giornale “ACS Energy Letters“.
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