Le Junk Apps (applicazioni spazzatura) sono quelle app che mirano a infettare i nostri device e che, consapevolmente o no, milioni di utenti scaricano ogni giorno.
Prima di imparare come proteggerci da queste applicazioni dannose, cerchiamo di capire esattamente a cosa ci riferiamo con il termine Junk Apps.
Ebbene, le Junk Apps sono quelle il cui scopo è ingannare l’utente per portare un ritorno economico allo sviluppatore.
Entrando nel dettaglio, potremmo dividerle in due categorie.
Le “Ad-fraud” sono quelle app che, una volta installate, genereranno continuamente ads in background senza che l’utente possa accorgersene.
A tal proposito una ricerca condotta da Forensiq ha stimato che questo tipo di app è installato su circa 12 milioni di device in tutto il mondo.
Gli smartphone affetti da questo tipo di Junk Apps consumano batteria e dati in maniera anormale, a causa dell’enorme numero di ads generato, che raggiunge i 700 refresh l’ora.
L’altro tipo è rappresentato invece dalle “Data Stealing“, meno comuni delle precedenti ma più rischiose, che mirano a trafugare tutti i dati sensibili che si possono trovare su uno smartphone: username, password, carte di credito e così via.
Solitamente, questo tipo di attacchi viene effettuato attraverso delle clone-app delle applicazioni più popolari, come, ad esempio, Netflix e Pokemon Go.
Altre volte, invece, gli smartphone vengono infettati direttamente da malware o ransomware.
Non c’è un modo per essere certi al 100% che un’applicazione sia sicura ma possiamo adottare alcuni accorgimenti in maniera sistematica prima di cliccare sul pulsante “installa“.
In primo luogo, chiedetevi se è possibile che un’app faccia davvero quello che promette. Un buon esempio sono le numerose “Color Flashlights” presenti sul Google Play Store.
La maggior parte degli smartphone non può, ovviamente, cambiare il colore del flash, quindi, verosimilmente, questo tipo di app potrebbe essere potenzialmente pericoloso per il vostro terminale.
Non dimenticate, inoltre, di leggere attentamente le descrizioni delle app: sono scritte correttamente o sembrano tradotte da Google Translate?
E le recensioni? Se il numero è basso ma sono tutte estremamente positive, potrebbero essere fasulle. Se invece il rating è basso e non sono presenti commenti, potrebbe essere possibile che lo sviluppatore abbia adottato qualche sorta di filtro per eliminarli.
Altro punto importante da tenere a mente è quello dei “Permessi“.
Perché un’applicazione riguardante i wallpaper dovrebbe richiedere i permessi per il GPS? Cosa dire, poi, di un file manager che chiede l’accesso al vostro account Google? Ricordate sempre di controllare i permessi richiesti dall’app e se hanno senso, sono un ottimo indicatore.
Inoltre, tenete d’occhio la durata della batteria e il consumo dei dati, se notate qualche drastico cambiamento, è chiaro che qualcosa non va, fate un check tra le ultime app installate.
Per evitare qualsiasi “danno“, controllate sempre prima di installare qualcosa sul vostro terminale, purtroppo le applicazioni fraudolente sono tante e, a differenza delle e-mail, non siamo in possesso di nessun filtro anti-spam per sbarazzarcene in maniera preventiva.
Se non siete sicuri al 100% di un’applicazione, quindi, cercate sempre un’alternativa migliore.
Vi ricordiamo che seguirci è molto semplice: tramite la pagina ufficiale
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